Roma, 7 maggio 2024 – 31x31. Trentuno anni dopo il brano Strade di città che li ha strappati all’anonimato per infilarli nei Walkman dei (futuri) fan, gli Articolo 31 riemergono venerdì prossimo dalle caligini di un passato che non passa con Protomaranza, fatica discografica destinata a suggellare la reunion varata lo scorso anno sul palco dell’Ariston e rinnovata per tutta l’estate sulle piazze collezionando oltre 100mila spettatori.
Sedici brani (che con quelli della versione digitale diventano 19) in cui J-Ax e Dj Jad trovano la complicità di uno stuolo di amici come Bugo, Coma_Cose, Guè, Jake La Furia, La Sad, Neffa, Nina Zilli, Pinguini Tattici Nucleari, Tedua, già invitati alla grande festa che il 9 ottobre li dà in pasto ai voraci appetiti del Forum di Assago. Intanto, sempre venerdì, arriva in radio il nuovo singolo Peyote con Rocco Hunt e Fabri Fibra (che rende loro omaggio: "Sono stati tra i primi a portare questa musica in radio e in classifica, dando speranza a migliaia di ragazzi come me"). Nell’album poi, Alessandro-Ax cita Émile Zola nel ritornello di Contadino, mentre in Come godo trasforma la sua in una voce da donna.
Ax, ma Protomaranza che titolo è?
"Avevo pensato di lasciare questo nuovo album senza titolo, poi però l’hanno fatto i Club Dogo e così, per non arrivare secondo, ho dovuto trovarmene uno. Ho puntato su qualcosa di provocatorio, perché il “trolling“ è tornato di moda tra i ragazzini, come dice mio figlio Nickolas di sette anni".
Libertario surf si apre con il discorso di Elly Schlein su Orban.
"Nella testa della gente sono uno del Pd e per questo dovevo fare qualcosa contro il Pd… A Elly l’ho pure detto: mi fido di te perché parli della felicità delle persone. Quello che dovrebbe fare la sinistra. Ma il partito la pensa come te?".
Il testo dice "Se ami il tuo paese e odi il tuo governo, balla con me, baby".
"A un certo punto ho pensato di essere di sinistra, poi mi sono reso conto di essere solo un libertario. Di sinistra".
È stata dura ritrovare gli Articolo 31 di prima?
"Con Jad ci abbiamo messo un po’ a tornare in bolla. Tant’è che sei mesi fa abbiamo preso e buttato via tutto, ricominciando il lavoro sul disco da capo. Sanremo è stato uno sbaglio, ma il mio staff voleva così e l’ho fatto. D’altronde devi sbagliare per capire".
Il sottosegretario del ministero dei Beni culturali Mazzi ha proposto un protocollo d’intesa sui testi violenti di trap e rap col coinvolgimento di Spotify.
"Se si censurano i testi violenti della musica allora andrebbe censurato pure Stephen King. Siamo nell’Unione Europea e poi vorrei vedere come spiegano la cosa all’Europa. A dirla tutta, se fossi un trapper, sarei anche contento di trovarmi fuori da Spotify, perché questo farebbe crescere l’appeal di quel che scrivo e la gente andrebbe in massa ad ascoltarsi i miei pezzi su altre piattaforme".
Gli ospiti dell’album sono tanti. Chi manca all’appello dei desideri?
"Su Instagram ho messo un post che diceva “indovina il feat“ e tutti mi scrivevano: Max Pezzali. Ma con lui non mi limiterei a un pezzo solo, ci inciderei un album intero. Come Dalla e De Gregori. Ho già in mente il titolo: Bandana Republic".