"Cosa è più importante? L’arte o il diritto a un’alimentazione sana e duratura? Il nostro sistema agricolo è malato. Ci sono persone che stanno distruggendo la Terra. Tutti gli artisti pensino alla Terra. Ecco perché l’ho fatto. Pensate al pianeta": urlando queste parole una delle due attiviste ambientali ieri in azione a Parigi, al Louvre, ha motivato il blitz contro la Gioconda di Leonardo da Vinci (databile 1503-1506 circa). In mattinata le due donne hanno oltrepassato la barriera che protegge il quadro più famoso del mondo dopo aver spruzzato, in “modalità Pollock“, una zuppa contro la protezione di vetro blindato. Le due militanti indossavano una t-shirt con la scritta “Riposte Alimentaire“ (“Risposta alimentare“). Entrambe, dopo aver ripetuto i loro slogan, hanno alzato la mano destra, mentre gli addetti del Louvre chiedevano ai presenti – la maggior parte impegnata a fotografare e a riprendere con i cellulari lo “show“ estemporaneo – di evacuare. Contemporanamente il personale del museo ha portato nella sala dei pannelli neri che – pochi secondi dopo l’azione – hanno coperto la scena alla vista del pubblico. Il video dell’azione è stato comunque diffuso dagli eco-attivisti sul web; il blitz è stato rivendicato dal collettivo “Riposte Alimentaire“, che ha motivato l’atto con il desiderio di promuovere "il diritto ad un’alimentazione sana e sostenibile". Il lancio della zuppa è stato presentato come "il calcio d’inizio (di una) campagna di resistenza civile, che porta con sé una richiesta chiara, vantaggiosa per tutti: sicurezza sociale per un’alimentazione sostenibile".
Nessun danno a Monna Lisa, che continua a sorridere su tutte le sue sventure: la barriera di vetro antiproiettile ha permesso ancora una volta al capolavoro di non riportare offese, come dopo l’attacco del 1974, con della vernice, durante un tour al Museo Nazionale di Tokyo (una protesta contro la politica del museo, che rendeva difficile l’accesso alle persone disabili), dopo quello del 2009, quando una donna aveva scagliato una tazza (appena comprata nel negozio di souvenir) contro la teca, o nel maggio del 2022, quando la Gioconda è stata bersaglio per il lancio di una torta alla crema.
Dalla vernice sulla scultura di Charles Ray nel 2022 fino al blitz alla piramide del Louvre meno di sei mesi fa: quello di ieri non è il primo attacco degli attivisti ambientali francesi a un’opera d’arte e rientra tra le tante proteste transalpine avvenute negli ultimi mesi, in un’escalation di tensione, legate alle difficoltà del sistema agricolo francese per l’aumento dei prezzi del gasolio e appunto i danni causati dall’emergenza climatica. Non è certo neanche la prima volta che le proteste ambientaliste prendono di mira, con atti molto scenografici ma non “invasivi“, le opere d’arte più celebri, in Gran Bretagna come in Spagna, in Olanda come in Italia. E dall’Italia, il Paese che ha appena varato il Ddl contro gli “eco-vandali“, è arrivato subito il duro commento della ministra per le disabilità Alessandra Locatelli: "Quanto accaduto al Louvre è un altro episodio di prepotenza, l’ennesimo insulto verso tutti i cittadini. Non si tratta di proteste o manifestazioni legittime su temi comprensibili. Si tratta di atti vandalici che danneggiano il patrimonio culturale e artistico, che appartiene a tutti".