Amore, amicizia e tecnologia: sono questi gli ingredienti di Generazione 56K, la nuova serie italiana in otto episodi prodotta da Cattleya in collaborazione con i The Jackal in uscita domani su Netflix. Generazione 56K nasce "dall’idea di un romanzo, mai finito, perché se c’è una cosa in cui noi degli anni Novanta siamo davvero bravi, a parte il karaoke, quella cosa è non finire quello che abbiamo iniziato" dice il regista dei primi quattro episodi, Francesco Ebbasta (gli altri quattro sono firmati da Alessio Maria Federici) sottolineando che la serie vuole essere un omaggio a Massimo Troisi e a due dei suoi prodotti più di impatto nel mondo del cinema italiano: Il Postino e Ricomincio da Tre.
Generazione 56k racconta la storia di un gruppo di trentenni alle prese con le crisi di identità e quel ricordo di una gioventù analogica ormai svanita: Generazione 56K parte dalla cosiddetta Fomo (Fear of Missing Out), cioè la paura che si ha di perdersi qualcosa nella vita, per indagare la psicologia dei trentenni di oggi figli di un’infanzia a cavallo tra la vita senza tecnologia e quella dominata da app e smartphone.
Nel cast Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli a vestire i panni dei due protagonisti, Daniel e Matilda (nella versione adulta). Con loro, anche due componenti del gruppo comico di The Jackal, nel ruolo degli amici: Gianluca Fru e Fabio Balsamo.
Barbara Berti