Sono sette, e sono giganteschi: alti tre metri inconfondibili guide a un paesaggio che sempre più si candida a patrimonio dell’Unesco. Sette galli neri, segnavia inequivocabili: qui – dicono – sei nel territorio del Chianti Classico. Guardiani di storia e civiltà, di ambienti e umanità tra borghi e chiese ’e case e campi e ville’, così sogna un paesaggio ideale il Faust del ’Mefistofele’ di Boito, e chissà che l’ispirazione non fosse davvero questa. In punti strategici, che ci possono indicare itinerari da percorrere (in auto o in bus, in moto o in bici) e suggestioni da seguire, alla scoperta dei mille incanti di questo giardino di 70mila ettari di paradiso tra le province di Firenze e di Siena.
Il primo lungo le antiche mura di San Casciano in Val di Pesa, che non è in valle ma appollaiato su un colle. Si fa però una breve retromarcia fino a Sant’Andrea in Percussina, per ammirare le case e la villa Mangiacane dove Niccolò Machiavelli visse e scrisse il suo ’Principe’, poi si torna per un giro tra le vie del simpatico paese, quindi si scende verso Bargino e la imperdibile cantina ’cattedrale’ della maison Antinori scavata nella collina. Da lì, magari dopo una deviazione a cercare le mura e la torre dell’antica Abbazia di Passignano con il suo Cenacolo affrescato da Domenico Ghirlandaio, si risale a cercare il secondo maxi-Gallo.
Eccoci a San Donato in Poggio (Barberino Tavarnelle): con altri 31 ’toscani’ fa parte del club dei Borghi più belli d’Italia e nel Chianti Classico non è nemmeno il solo. Tra le viuzze medievali, il cinquecentesco Palazzo Malaspina, la Pieve, le chiese della Madonna della Neve e di Pietracupa non vi pentirete della sosta, sublimata da un assaggio della particolare mortadella ’sandonatella’.
Una bella strada ad anello tra le vigne vi porterà ad ammirare il borgo murato di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle, poi proseguirete, con l’occhio a sinistra su un panorama incomparabile, verso Castellina in Chianti. E’ un’altra delle ’Uga’, Unità geografiche aggiuntive, che caratterizzano il nuovo Chianti Classico, identità del legame tra vino e territorio. Ed è un’altra chicca da gustare, con tutti i suoi dintorni, prima di partire per puntare, nel regno delle Strade Bianche, attraverso il Chianti Sculpture Park di Pievasciata, verso Pianella e Castelnuovo Berardenga, dove un altro Gallo di ferro vi farà puntare a nord verso i castelli di Brolio (la ’casa’ del Barone di Ferro Bettino Ricasoli, inventore del moderno Chianti) e Meleto prima di giungere Gaiole in Chianti, dove tutto parla dell’Eroica e delle bici vintage.
Breve salita tra i boschi ed ecco un altro Guardiano, a un passo dall’antichissima Badia a Coltibuono, da dove si prosegue verso un altro bel borgo, Radda in Chianti con la sua terrazza panoramica. Si riparte a caccia dell’ultimo Gallo a guardia della Conca d’Oro di Panzano in Chianti, dove si potrà sostare prima nell’atmosfera rarefatta della Pieve di San Leolino poi dal macellaio-poeta Dario Cecchini. Gran finale con un bellissimo percorso che, attraverso Montefioralle, paesino ’murato’, ci porterà alla bellissima piazza di Greve in Chianti. E saranno ancora sorsi e assaggi di paradiso.