Probabilmente non ci pensiamo nemmeno, quando facciamo la spesa, prepariamo il pranzo, buttiamo il cibo avanzato o scaduto, ma cosa, come e quanto mangiamo hanno un peso considerevole sul riscaldamento globale. Un nuovo studio ha calcolato che, se anche riducessimo a zero le emissioni da combustibili fossili in questo preciso istante, quelle generate dal sistema alimentare mondiale al ritmo attuale basterebbero da sole ad aumentare la temperatura globale di oltre 1,5° C entro il 2050 e di 2° C prima della fine del secolo. Ossia le soglie massime fissate come obiettivo dall'Accordo di Parigi. Il ciclo della produzione e del consumo di cibo – coltivazione, allevamento, trasformazione, trasporto, eccetera – contribuisce a un quarto di tutte le emissioni di gas serra. I dati sono ben noti, eppure nella percezione comune la questione tende a essere percepita come meno rilevante e a scivolare in secondo piano. "La discussione su come mitigare il riscaldamento globale si concentra di solito su come ridurre le emissioni della combustione di carburanti fossili, nei trasporti o nella produzione di energia", spiega Michael Clark dell'Università di Oxford, l'autore principale dello studio; "Tuttavia, la nostra ricerca evidenzia l'importanza di ridurre anche le emissioni che provengono dal sistema alimentare globale". Esistono diverse soluzioni da mettere in atto, sia nei comportamenti individuali sia nei metodi di produzione. Arrivare a mangiare meno carne, in particolare quella di manzo, è un fattore chiave, ma i ricercatori non arrivano a ipotizzare una dieta esclusivamente vegetariana. "Ci sono almeno cinque diversi cambiamenti che ci permetterebbero di prevenire questo cambiamento climatico legato al sistema alimentare", dice un altro autore, David Tilman della University of Minnesota: "Un'agricoltura più efficiente, aiutare i contadini dei paesi meno sviluppati a incrementare i raccolti, consumare cibo più sano, evitare la sovralimentazione e ridurre gli sprechi". Adottare anche solo in parte questi accorgimenti farebbe la differenza, a patto di cominciare subito. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science.
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