Giovedì 9 Maggio 2024
Emanuela Rosi
Archivio

Da est a ovest, una terrazza vista mare

Ovunque ci si volti in qualunque luogo ci si trovi, l’occhio è attratto dall’infinita bellezza del Tirreno

Da est a ovest, una terrazza vista mare

Da est a ovest, una terrazza vista mare

Gli estremi sono tutti lì, a un passo, una pedalata, un tiro di corda, un tocco d’acceleratore, una folata di vento che gonfia le vele. è la Regione degli estremi: i borghi stretti della Liguria antropizzata e gli spazi infiniti dei fondali, giù negli abissi per vedere il Cristo di Portofino, su fino alle vette, poi di nuovo giù volando tra terra e acqua, ancora su arrampicando con la roccia davanti e l’azzurro del mare alle spalle.

Un sali e scendi continuo di emozioni nell’abbraccio talmente stretto fra uomo e natura che si fatica a capire dove finisca l’opera dell’uno e cominci quella dell’altra. Da Levante a Ponente, dalla Toscana alla Francia, schiacciati tra l’Appennino e il mar Tirreno, un susseguirsi di spiagge, scogliere, stradine scoscese, borghi arroccati, valli e vette, senza soluzione di continuità. Da restare senza fiato e... non porsi limiti perché qui tutto è possibile. Il mare d’estate è la mèta più scontata, e affollata. Ma il mare lo si può anche guardare dall’alto: d’inverno sciando a Monesi in provincia d’Imperia, in tutte le stagioni arrampicando a Finale Ligure o sulle pareti del Muzzerone, alle spalle di Porto Venere, in parapendio lanciandosi magari dalle vette alle spalle di Bergeggi per atterrare direttamente sulla spiaggia? E si può venire in Liguria, nel Parco della Val d’Aveto, per osservare l’unico vero branco di cavalli selvaggi esistenti in Italia, o per navigare nel Santuario dei Cetacei per giocare con i delfini.

Per gli appassionati di immersioni i fondali del Parco di Portofino sono in cima alla lista: venti punti di immersione diversi per scendere a scoprire un tesoro di biodiversità, dal corallo rosso alle praterie di Posidonia oceanica. Sono mitiche invece per i free climber le pareti di Finale Ligure e del Muzzerone. Non è certo la fine dell’estate a fermarli, anzi: c’è sempre il sole a illuminare appigli e appoggi e far evaporare la fatica di neofiti o esperti che arrampicano sospesi sul mare.

La Liguria dà il meglio di sé anche in montagna, lungo l’Alta Via dei Monti Liguri: un itinerario escursionistico lungo 440 chilometri di sentieri e mulattieri percorribili tutto l’anno che partono da Ventimiglia, al confine con la Francia, arrivano a Ceparana, nella valle del Magra al confine con la Toscana. E mentre cammini all’orizzonte ammiri in contemporanea Corsica e Gorgona, Monviso e Massiccio del Monte Rosa. Camminare in Liguria non è una sola esperienza ma mille: sui sentieri a strapiombo sul mare, a mezza costa, in mezzo ai boschi, sui crinali, sulle passeggiate assolate sempre, all’ombra dei carrugi. Una sola regola: non fermarsi mai, perché dietro ogni angolo può esserci uno scorcio inatteso.

 

 

 

LA CROCIERA

Porto in porto

Una “crociera” tra la cultura millenaria e la natura straordinaria è la costa ligure per chi viaggia in barca a vela, con decine di marine e porti attrezzati tra cui scegliere per fare tappa lungo un percorso di borghi marinari, coste rocciose, baie, spiagge e riserve naturali. Le barche disponibili a noleggio sulla riviera ligure vanno dai motoryacht ai monoscafi a vela, ma anche catamarani, yacht d’epoca e superyacht in numero sempre crescente. La stagione migliore per organizzare una crociera in questa zona va da aprile a ottobre. Un’ottima base di partenza potrebbe essere La Spezia, cuore del Golfo dei Poeti e sede dello storico arsenale militare. E poi, veleggiando (o a motore), si passa di porticciolo in porticciolo fino alla Riviera dei Fiori.

 

SANTUARIO CETACEI

La casa delle balene

Sguardo rivolto all’orizzonte, e anche oltre, cercando la sagoma sinuosa di un delfino o lo sbuffo di un balenottera. Immersi in un silenzio quasi surreale, i motori si spengono e improvvisamente li vedi: giocano seguendo la scia del battello, senti i loro respiri e il fruscio del loro movimento, poi sollevano la coda e si inabissano nel blu. Si chiama Santuario dei Cetacei quel triangolo marino tra le coste di Liguria, Provenza e Corsica, oggi aperto anche ai turisti. Si può fare Whale Watching sia da Imperia che da Genova, e vivere l’esperienza di un avvistamento insieme a un biologo marino. Grazie alla presenza di fosse che raggiungono anche i 1700 metri di profondità, nelle acque liguri vivono otto specie diverse di cetacei.

 

L’ITINERARIO

L’Alta Via dal confine alla Toscana

Migliaia di chilometri di sentieri e mulattiere che collegano le estremità della riviera ligure da Ventimiglia a Ceparana, dal confine francese a quello con la Toscana. Un viaggio tra costa ed entroterra, tra Alpi e Appennini, tra mare e cielo, lungo praterie erbose che solo di rado scendono sotto i mille metri. All’orizzonte da una parte si staglia la sagome della Corsica, dall’altra svettano il Monviso e il Massiccio del Monte Rosa L’Alta Via dei Monti Liguri è l’itinerario perfetto per tutti e in ogni stagione: per chi vuole scoprire gli angoli più nascosti della Liguria, per chi cerca l’avventura, per chi vuole passare un tranquillo week end a contatto con la natura o per la famiglia in gita domenicale. Una grande strada verde dove crinali soleggiati si alternano a boschi ombrosi, dove le nebbie creano a volte strane forme e atmosfere surreali.

 

LA CICLABILE

Vecchi binari

Una pista ciclabile lunga 24 chilometri che dovrebbero diventare 60. Nasce sul l’ex tracciato costiero a binario unico della vecchia linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, nel tratto fra Ospedaletti e San Lorenzo al Mare, dismesso nel 2001 e spostato a monte per il raddoppio. Le gallerie ferroviarie sono state recuperate e illuminate, lungo le due corsie di marcia per le bici, alle quali si affianca il percorso pedonale, ci sono stati punti di sosta panoramici, alcune stazioni e vecchi edifici collegati sono stati convertiti in punti di ristoro e per il noleggio bici. Una pista unica nel suo genere, che in alcuni tratti porta realmente a contatto col mare (durante le giornate di vento forte e di mareggiata diventa infatti difficile da percorrere) e attraversa zone un tempo rese inaccessibili proprio dalla linea ferroviaria.