Mercoledì 8 Maggio 2024

Venezuela, Maduro: "Trump ha dato l'ordine di uccidermi"

Il leader socialista apre al nuovo voto, "ma non presidenziali". Intanto l'opposizione di Juan Guaidò oggi scende in piazza contro il presidente socialista. Conte: "Non appoggiamo Maduro, ma serve processo elettorale". Moavero: "Seguo il caso dell'attivista italiana arrestata"

Nicolas Maduro (Ansa)

Nicolas Maduro (Ansa)

Caracas, 30 gennaio 2019 - Nel caos venezuelano, Nicolas Maduro fa qualche apertura. Intanto si dichiara disponibile a negoziare con l'opposizione, poi si dice favorevole a elezioni politiche anticipate, anche se specifica che non vuole nuove presidenziali: "Non accettiamo ultimatum". Ma poi attacca frontalmente Gli Usa: "Trump ha dato l'ordine di uccidermi", accusa i disertori militari di "cospirare dalla Colombia" e incassa il sostegno del comandante dell'Esercito che conferma: "Non siamo stati infettati dal virus del tradimento e della vigliaccheria".

Intanto l'opposizione lancia l'appello alla mobilitazione e oggi scende in piazza contro il presidente socialista. Dall'Europa arriva poi la 'strigliata' del presidente del Parlamento Antonio Tajani, che giudica "inaccettabile" che M5S appoggi il governo Maduro.

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APERTO AL DIALOGO - Mano tesa di Maduro nei confronti dell'opposizione venezuelana, che conta di manifestare oggi per persuadere l'esercito a voltare le spalle al presidente socialista e riconoscere l'oppositore Juan Guaidò. In un'intervista all'agenzia di stampa russa Ria Novosti, Maduro spiega: "Sono pronto a sedere al tavolo dei negoziati con l'opposizione, per parlare per il bene del Venezuela, per la pace e per il suo futuro".

SI' A NUOVE ELEZIONI - Per mettere fine alla crisi politica che lacera il Paese, Maduro è disposto a nuove elezioni: "Sarebbe molto bello organizzare elezioni politiche anticipate - dichiara sempre a Ria Novosti - sarebbe una buona forma di discussione politica, una buona soluzione per il voto popolare".  Ma "le elezioni presidenziali hanno avuto luogo meno di un anno fa, dieci mesi fa" ha sottolineato Maduro. "Non accettiamo gli ultimatum di nessuno al mondo. Non accettiamo ricatti. Le elezioni presidenziali si sono tenute in Venezuela e se gli imperialisti vogliono nuove elezioni aspettino il 2025". 

"Trump ha dato l'ordine di uccidermi"

IN PERICOLO DI VITA - Maduro ha detto che non ha dubbi che Donald Trump ha ordinato di ucciderlo, aggiungendo che "ha detto al governo colombiano e alle mafie della oligarchia colombiana di uccidermi", in un'intervista con la Sputnik, agenzia governativa russa. "Se un giorno mi dovesse succedere qualcosa, i responsabili sarebbero Donald Trump e il presidente della Colombia, Ivan Duque", ha detto Maduro, sottolineando che "nel frattempo continuerò a proteggermi". Il presidente venezuelano ha aggiunto che "per fortuna abbiamo buoni sistemi di protezione, con ottimi consiglieri internazionali", ma non ha voluto rispondere a una domanda sulla presenza di contractor russi nel suo personale di sicurezza, come segnalato da informazioni sui media.

Il generale: "L'esercito è fedele a Maduro"

IL COMANDANTE DELL'ESERCITO - Il comandate dell'Esercito venezuelano, generale Jesus Suarez Chourio, ha ribadito oggi che le Forze Armate appoggiano la leadership del presidente Nicolas Maduro e respingono la proclamazione di Juan Guaidò. "Voglio che il mondo intero ci ascolti: non siamo stati infettati dal virus del tradimento, della debolezza e della vigliaccheria", ha detto partecipando insieme a Maduro a un'esercitazione militare. Rivolgendosi al presidente, l'alto ufficiale ha aggiunto "che il nostro comandante in capo sappia che nelle nostre vene scorre il sangue dei libertari", prima di sottolineare che "nella patria di Bolivar e Chavez comanda il popolo, e che difenderemo la patria anche con la nostra vita!".

MILITARI DISERTORI - Maduro da parte sua ha accusato i disertori militari, definiti "mercenari", di cospirare dalla Colombia per sfaldare l'esercito venezuelano. "Un gruppo di disertori militari, che sono diventati mercenari al servizio dell'oligarchia colombiana, cospira dalla Colombia per sfaldare le forze armate", ha dichiarato Maduro prima di marciare al fianco di 2.500 soldati.

OPPOSIZIONE IN PIAZZA - Intanto oggi l'opposizione venezuelana manifesta per convincere l'esercito a rivoltarsi contro il presidente socialista e a riconoscere al suo posto l'oppositore Juan Guaidò, che gode di un crescente sostegno internazionale. Il rischio di guerra civile è alto in un Paese di 32 milioni di abitanti, tra i più violenti al mondo, in pieno disastro economico, lacerato da una crisi politica che vede due fronti contrapposti: i chavisti e gli oppositori.

ATTIVISTA ITALIANA ARRESTATA - Sono ore di ansia per la sorte di Laura Beatriz Gallo, attivista italiana, arrestata il 23 gennaio scorso nelle proteste contro il presidente Nicolas Maduro. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha dichiarato di seguire il caso. "La nostra Ambasciata sta fornendo l'assistenza. Siamo in contatto con i familiari e con i legali", ha dichiarato. "Il giudice aveva disposto la libertà condizionata, ma c'è stata opposizione da parte della pubblica accusa e quindi si deve pronunciare il giudice di appello", ha spiegato Moavero.

CONTE -  "La nostra posizione è molto prudente: non riteniamo opportuno precipitarsi a dare investiture che non sono passate da un processo elettorale". E' la posizione espressa dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in merito alla vicenda venezuelana. "Ci siamo battuti in tutta Europa perché venisse fuori una posizione comune: abbiamo dato un contributo determinante che ci è stato riconosciuto anche dall'alto commissario Federica Mogherini", ha aggiunto il premier. Che ha specificato: "Non significa che noi appoggiamo Maduro come qualcuno ha frainteso". E ha precisato: "Riteniamo che in questa fase la comunità internazionale deve premere per libere e democratiche elezioni e non limitarsi a dare appoggio a uno dei due contendenti: sarebbe assolutamente sbagliato". Secondo Conte e il governo che presiede, "la strada è quella di un processo democratico trasparente" anche per il paese del Sud America, dove Juan Guadò si è autoproclamato presidente. 

TAJANI ATTACCA M5S - Sul Venezuela "tutto il mondo fa delle scelte e il Parlamento europeo sono convinto che le farà nelle prossime ore, anche magari esprimendosi con un voto", mentre il "governo italiano non ha una posizione, anzi la principale forza di governo si schiera dalla parte di Maduro, della repressione contro il popolo", sottolinea il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. "Quando ci sono tanti italiani che vivono lì, ci sono tanti venezuelani che sono di origine italiana, la principale forza di governo non può non preoccuparsi della democrazia. È una posizione ambigua, inaccettabile, balbettante - aggiunge -. Quando si tratta di difendere i valori bisogna avere coraggio e dire da che parte si sta: o dalla parte della democrazia o dalla parte della dittatura» e di «questo governo non si è capito da che parte stia".