Domenica 5 Maggio 2024

Gay, il Vaticano condanna le terapie riparative. La nota ai vescovi spagnoli

Per la prima volta la Santa Sede ha bocciato ufficialmente un'associazione che si prefigge di curare le persone omosessuali. La Congregazione per il clero: metodi e obiettivi sbagliati

Una manifestazione per i diritti Lgbt

Una manifestazione per i diritti Lgbt

Madrid, 16 luglio 2021 - Anche la Santa Sede condanna le terapie riparative dell'omosessualità. Da tempo sconfessate da psicologi e psichiatri, queste pratiche, che promettono in sostanza di convertire all'eterosessualità gay e lesbiche, vengono ora bocciate ufficialmente per la prima volta Oltretevere dopo decenni caratterizzati da una politica votata alla prudenza.

La svolta è affidata a una nota della Congregazione per il clero, indirizzata all'episcopato spagnolo, nella quale, a conclusione di un'indagine vaticana, si prendono le distanze dall'associazione laicale cattolica Verdad y Libertad, in un recente passato guardata con favore anche da una parte della Chiesa iberica. Questa realtà ha sede a Granada, è guidata da un pediatra, Miguel Angel Sanchez Cordon, e dal 2013 promuove percorsi di guarigione dalla condizione omosessuale. Itinerari della durata all'incirca di 270 giorni durante i quali la persona, in conflitto col proprio orientamento affettivo, è posta sotto la guida di un mentore che l'accompagna, tra preghiera e meditazione, lungo l'uscita dall'omosessualità.

Come riporta l'autorevole periodico cattolico Vida Nueva, il documento vaticano, letto e discusso durante l'ultima assemblea generale dei vescovi spagnoli, invita i presuli "a non assecondare, nè partecipare, nè raccomandare le terapie svolte da Verdad y Libertad, in quanto sono errati la metodologia e gli obiettivi perseguiti". Si precisa inoltre che l'associazione non è mai stata appoggiata o autorizzata e si sollecita "chiunque sia stato danneggiato a sporgere denuncia civile in quanto, dal punto di vista canonico, non possiamo intervenire in ciò che fanno".

Già un paio di anni fa la Congregazione per il Clero era intervenuta con una prima censura ai danni dell'associazione. Allora a determinarne l'intervento era stato un dossier stilato dall'episcopato spagnolo nel quale si raccoglievano le testimonianze di preti e laici che, sottoposti volontariamente al percorso di cura, hanno trovato il coraggio di denunciare pratiche vessatorie e discriminanti. Ora per Verdad y Libertad è arrivata la sconfessione definitiva, nonostante, stando alla testimonianza di alcuni fuoriusciti dall'associazione, sei vescovi spagnoli in passato abbiano collaborato e organizzato ritiri spirituali promossi dal gruppo.

Verdad y Libertad, propugnando la guarigione per gay e lesbiche, si pone nei fatti in contrasto con l'Organizzazione mondiale della sanità. Era il 17 maggio 1990, quando l'Oms cancellò definitivamente l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali, definendola per la prima volta "una variante naturale del comportamento umano". Qualche anno più tardi, nel gennaio 2012, Alan Chambers, presidente di Exodus international (l'organizzazione storica promotrice delle terapie riparative, chiusa il 19 giugno 2013), ammise che il 99,9% dei sottoposti al trattamento non ha avuto un cambiamento del proprio orientamento. L'attivista statunitense chiese inoltre scusa agli omosessuali per aver coniato lo slogan 'Change is possible'. In precedenza, due anni prima per la precisione, il professor Tonino Cantelmi, presidente dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici, aveva sostenuto che "le teorie riparative non sono praticabili e sono riprovevoli".

Il pronunciamento della Santa sede è stato accolto con favore nel mondo cattolico Lgbtq. Gionata.org, il portale d'informazione dei redenti omosessuali italiani, ha rilanciato la notizia. Anche padre James Martin, il gesuita statunitense sostenitore del dialogo fra la Chiesa e la galassia arcobaleno, vicino a papa Francesco, plaude alla svolta. "Le terapie di conversione dell'omosessualità - spiega il religioso a Quotidiano.net - provocano immense emozioni e danni psicologi, spirituali e persino fisici alle persone Lgbtq che vi si sottopongono. I giovani hanno il doppio di possibiltà di ricorrere al suicidio. Il Vaticano ha fatto bene a fermare la promozione di queste pratiche".