Lunedì 29 Aprile 2024

"Kim è stata uccisa". Il mistero del sottomarino affondato

Danimarca, sommergibile cola a picco con a bordo la reporter. La polizia ferma il proprietario: "L'ha affondato lui dopo averla uccisa"

Kim Wall, dispersa dopo l'affondamento (Afp)

Kim Wall, dispersa dopo l'affondamento (Afp)

Roma, 14 agosto 2017 - Inghiottita dalle acque. Il mistero di Kim Wall, 30enne svedese, occupa le pagine dei media di mezzo mondo. Giornalista free lance, nota negli Usa (scriveva per 'New York Times' e 'Vice', tra gli altri) era a bordo di un mini-sottomarino privato che è stato recuperato dai fondali della Danimarca venerdì scorso. Il Nautilus Uc3 deve il suo nome alla creazione di Jules Verne. E proprio come accadeva al sommergibile di 'Ventimila leghe sotto i mari', ha fatto una brutta fine. Insieme - pare- alla giovane reporter.  Colpa di un destino maledetto? Non proprio, almeno secondo la polizia di Copenaghen che ha arrestato il proprietario e inventore del mezzo. 

Peter Madsen, 46enne danese, è sospettato di aver deliberatamente affondato il sottomarino. In base a quanto riporta il 'Guardian', i magistrati danesi lo accusano di aver "ucciso in un luogo e in un modo ignoti Kim Isabell Frerika Wall". Lui, però, si dichiara innocente e il suo avvocato, Betina Hald Engmark, sostiene che è intenzionato a collaborare con la giustizia. Intanto continuano le ricerche della freelance in fondo al mare e sulla costa: gli inquirenti si aspettano di trovarla morta. 

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Quando è scomparsa, Kim stava scrivendo un reportage sull'Uc3, un 'animale' subacqueo di 18 metri, pesante 40 tonnellate, finito di realizzare nel 2008: sarebbe stata vista e fotografata l'ultima volta giovedì scorso, proprio a bordo del sommergibile, a fianco di Madsen. A denunciarne la scomparsa, il giorno stesso, è il fidanzato, allarmato perché la ragazza non rientra dalla gita sui fondali marini, che evidentemente dunque, era programmata. 

Parte l'operazione della guardia costiera danese che raggiunge Madsen in mare, proprio quando il sommergibile sta affondando. L'uomo appare alla tv danese, mentre viene portato in salvo dai soccorritori. Con il pollice alzato rassicura tutti davanti alle telecamere di Tv2: "Sto bene, ma sono triste perché il Nautilus è affondato". Subito dopo viene arrestato. Gli investigatori sono parchi di spiegazioni ma non credono alla versione dell'inventore danese. Secondo quanto scrive la Bbc, Madsen avrebbe riferito di aver fatto scendere Kim Wall prima dell'affondamento, ma in un successivo racconto si sarebbe contraddetto. Una perizia smentisce poi la motivazione dell'incidente data dall'uomo, ovvero quella del guasto tecnico. Secondo chi indaga, Madsen potrebbe aver ucciso la ragazza, prima di far naufragare volontariamente la sua creazione. 

A bordo del relitto però il corpo della freelance non c'era e le ricerche sul fondale hanno dato esito negativo: "Speriamo ancora di trovare Kim Wall viva - dice il capo della squadra omicidi di Copenaghen, Jens Moller - ma siamo preparati al fatto che potrebbe non essere così".