Tel Aviv, 9 maggio 2024 – Da Biden arriva un ultimatum a Israele: condizionerà le forniture militari a Tel Aviv continuando con quelle difensive ma non con quelle offensive se invaderà Rafah. "La mossa Usa può cambiare i piani di Israele”, rivela una fonte di Tel Aviv, ipotizzando anche “un’economia degli armamenti”. “Se Israele sarà costretto a restare da solo - la replica di Netanyahu - Israele rimarrà da solo”. E deciderà come procedere stasera in “fatidiche" riunioni del gabinetto di guerra.
Oggi fonti palestinesi citate da Times of Israel hanno riferito di "intensi raid aerei e di avanzata di tank” nel quartiere nord di Zeitun di Gaza City.
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"Crediamo ancora che esista una strada da percorrere, ma ci vorrà una certa leadership da entrambe le parti", così il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby. "E ci vorrà un po' di coraggio morale da entrambe le parti per riuscire finalmente a sedersi su quel tavolo e siglare questo accordo sul cessate il fuoco". Kirby ha detto che le consultazioni Usa-Israele continuano sulle alternative a una grande operazione di terra a Rafah.
"Nella Guerra d'Indipendenza di 76 anni fa, eravamo pochi contro molti. Non avevamo armi, c'era un embargo sulle armi contro Israele, ma con la grandezza dell'anima, il coraggio e l'unità dentro di noi, abbiamo vinto". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu aggiungendo: "Oggi siamo molto più forti. Siamo determinati e siamo uniti per sconfiggere il nostro nemico. Se dobbiamo restare soli, resteremo soli". "Ho già detto - ha sottolineato - che, se necessario, combatteremo con le unghie e con i denti. Ma abbiamo molto di più".
L'amministrazione Biden "condivide l'obiettivo di una durevole sconfitta di Hamas ma entrare a Rafah non lo garantisce": lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.
"Lo dico ai nostri nemici e ai nostri migliori amici: Israele raggiungerà i suoi obiettivi a sud e a nord". Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant. "Lo Stato di Israele - ha detto durante una cerimonia pubblica - non può essere sottomesso: nè l'Idf, né il ministero della Difesa, né l'establishment della difesa, né lo Stato di Israele. Resisteremo, raggiungeremo i nostri obiettivi, colpiremo Hamas, distruggeremo Hezbollah e porteremo sicurezza".

In quella che è stata considerata una risposta al presidente Joe Biden, il premier Benyamin Netanyahu ha postato di nuovo su X il discorso tenuto allo Yad Vashem la scorsa settimana in cui ha detto che Israele affronterà da solo Hamas se occorre. "Ai leader del mondo dico: nessuna pressione, nessuna decisione da parte di alcun forum internazionale impedirà a Israele di difendersi. Se Israele sarà costretto a restare da solo - affermò - Israele rimarrà da solo".
Il governo israeliano deciderà questa sera in "fatidiche" riunioni del gabinetto di guerra e di sicurezza come procedere sui combattimenti a Gaza e in Libano sulla scia delle decisione Usa di fermare alcune spedizioni di armi. Lo ha riferito una fonte anonima al quotidiano Israel ha Yom, vicino alle posizioni del premier Benyamin Netanyahu. La fonte ha poi ricordato che nella conversazione con il presidente Joe Biden della scorsa domenica, il premier ha affermato che Israele "combatterà con le unghie e con i denti se necessario. E - ha concluso - lo diceva sul serio".
La delegazione di Hamas ha lasciato il Cairo per fare ritorno a Doha. Lo ha annunciato su Telegram Izzat Al-Rishq, membro dell'ufficio politico della fazione che ha detto: "Il movimento afferma il suo impegno e l'adesione alla sua posizione accettando il documento presentato dai mediatori". "L'invasione israeliana di Rafah e l'occupazione del valico - ha concluso - mirano a bloccare gli sforzi dei mediatori e ad intensificare l'aggressione e la guerra di sterminio".
Israele "continuerà a combattere Hamas fino alla sua distruzione". Lo ha detto il ministro degli esteri Israel Katz secondo cui "non c'è guerra più giusta di questa".
"Le persone stanno affrontando l'ennesimo sfollamento forzato nella Striscia di Gaza. Da quando l'operazione militare delle forze israeliane si è intensificata il 6 maggio circa 80.000 persone sono fuggite da Rafah, cercando rifugio altrove. Il prezzo per queste famiglie è insopportabile, nessun posto è sicuro". Lo riferisce su X l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa. "Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco ora", ha aggiunto l'Unrwa.
La decisione degli Usa di fermare le armi ad Israele per l'attacco a Rafah potrebbe costringere lo stato ebraico a a modificare i suoi piani operativi. Lo ha riferito l'emittente Kan che ha citato un funzionario anonimo israeliano. La fonte ha anche aggiunto che Israele potrebbe essere costretta ad adottare "un'economia degli armamenti", ovvero di conservare le munizioni in modo che queste non finiscano. Un'altra fonte - sempre alla stessa emittente - ha sostenuto che Israele a quel punto potrebbe anche essere indotta a procurarsi altrove le armi.
"Hamas ama Biden". Così il ministro della sicurezza nazionale, e leader di destra radicale Ben Gvir ha attaccato il presidente Usa dopo le affermazioni alla Cnn contro l'operazione a Rafah e l'annuncio del blocco delle armi ad Israele. Su X il ministro ha postato i due nomi uniti da un cuore rosso. Contro il ministro Itamar Ben Gvir e il suo post, si è levato il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid. "Se Netanyahu non licenzia oggi Ben Gvir - ha detto - mette ogni soldato e ogni israeliano in pericolo".
L'Idf ha annunciato di aver avviato "un'operazione nell'area di Zeitun, nella parte centrale della Striscia, per continuare a smantellare infrastrutture terroristiche ed eliminare operativi terroristi nell'area". L'operazione - ha spiegato - è condotta dalla 99/esima Divisione e si basa su informazioni di intelligence. Finora - ha aggiunto - "sono stati colpiti 25 obiettivi, incluse strutture militari, tunnel, posti di osservazione, nidi di cecchini". Le truppe di terra - ha concluso - stanno ora "mettendo in sicurezza l'area di Zeitun".