Giovedì 18 Aprile 2024

Processo Weinstein, mossa choc della difesa: "Fu violentata? Allora ci simuli l’orgasmo"

Interrogata Jennifer Siebel Newsom, moglie del governatore della California: "Facevo rumori per indurlo a finire. Mi aveva stuprata"

Los Angeles, 17 novembre 2022 - A Los Angeles, nel processo contro l’ex produttore Harvey Weinstein, è tornata sul banco dei testimoni Jennifer Siebel Newsom, ora moglie del governatore della California, Gavin Newsom, che vuole mandare l’ex re del cinema in prigione per uno stupro che sarebbe avvenuto nel 2005. Il controinterrogatorio da parte degli avvocati dell’ex produttore è stato brutale, con il difensore di Weinstein, Mark Werksman, che ha fatto di tutto per dimostrare che il sesso fu consensuale.

A un certo punto il legale ha chiesto alla Siebel Newsom di simulare in aula un orgasmo: "Questo non è ‘Harry ti presento Sally’", ha replicato orripilata la testimone, alludendo alla famosa scena in un affollato ristorante di New York di cui fu protagonista l’attrice Meg Ryan. "Facevo rumori per indurlo a finire. Mi aveva appena stuprata", ha aggiunto tra le lacrime. Con l’uscita di scena della "Jane Doe n. 5", Siebel Newsom è stata la quarta e ultima tra le accusatrici di Weinstein a testimoniare contro di lui. L’altro ieri sul banco dei testimoni la Gavin aveva dichiarato che Weinstein, dopo averla adescata nella sua camera d’albergo, l’ha penetrata con le mani e poi anche sessualmente con quell’organo "deforme, simile a un pesce". E che poi lei, quando lui le ha messo il genitale tra le mani costringendola a masturbarlo, ha emesso "sospiri di piacere" per indurlo a smettere.

Intanto, la quinta accusatrice non si presenta a deporre e il giudice del processo a Los Angeles, Lisa Lench, riduce da undici a sette i capi di imputazione di cui deve rispondere l’ex re di Hollywood nella città in cui un tempo faceva il bello e il cattivo tempo. Due capi di accusa di stupro con la forza e altri due per sesso orale forzato sono stati derubricati in quello che rappresenta un successo parziale per Weinstein che già sta scontando una condanna a 23 anni nello stato di New York. L’ex produttore, che inizialmente rischiava 140 anni di prigione, ne ha adesso di fronte potenzialmente 60 se riconosciuto colpevole di tutti e sette i capi di imputazione.