Roma, 29 dicembre 2023 – “Ho vissuto la Shoah, mi hanno detto: non tornerai a casa viva. Una famiglia con bambini mi teneva prigioniera”. È durata 55 giorni la prigionia di Mia Schem, una 21enne franco-israeliana catturata al rave party di Negev durante l’attacco armato del 7 ottobre organizzato da Hamas.
La paura di non uscirne viva. L’intervento chirurgico senza anestesia in un ospedale di Gaza. E la prigione in una casa di palestinesi legati ad Hamas. Sono solo alcuni dei passaggi choc che verranno trasmessi questa sera dalla tv israeliana all’indomani del terribile video con bambini e donne palestinesi nudi in uno stadio di Gaza – sul Canale 12 andrà in onda la unga intervista alla 21enne sopravvissuta all’orrore. Intanto le truppe israeliane intensificano gli attacchi sulla Striscia.
L’intervista: “La mia verità su Gaza”
“È importante per me rivelare la verità sulle persone che vivono a Gaza, su chi sono veramente”, ha detto in una clip anticipata dall'emittente, “lì sono tutti terroristi, ero tenuta prigioniera da una famiglia palestinese, coinvolta con Hamas, compresi donne e bambini”.
Nascosta in casa da una famiglia per 55 giorni. “Mi sono chiesta: perché sono trattenuta in casa da una famiglia? Perché ci sono bambini e una donna qui?”, continua la 21enne.
Il rapimento a Negev
Sequestrata da Hamas al festival nel Negev, Mia Schem ha raccontato alla tv israeliana quei giorni di puro terrore. “Ero a terra, coperta di sangue, ho gridato che avevo perso una mano. Qualcuno ha iniziato a toccarmi la parte superiore del corpo, poi dal nulla mi ha tirato per i capelli. Mi hanno messo in una macchina e mi hanno portato a Gaza”.
Il chirurgo: “Non tornerai a casa viva”
“Per tre giorni sono rimasta nella stanza di un ospedale prima che mi portassero in sala operatoria, dove sono stata sottoposta a un intervento senza anestesia o antidolorifici”, continua il racconto dell’orrore della ragazza liberata. “Ho visto il chirurgo, ma non il suo volto. Mi ha guardato e mi ha detto: Non tornerai a casa viva”.
Il tatuaggio del 7 ottobre: “Ho vissuto la Shoah”
“Ho vissuto la Shoah: ero come un animale in uno zoo”. Liberata dopo 55 giorni di prigionia, Mia ora è con la sua famiglia. Di lei i terroristi avevano diffuso un video diversi giorni dopo il rapimento. Adesso ha un braccio ancora fasciato dopo essere stata operata in Israele, subito dopo il rilascio. Sull'altro braccio si è fatta tatuare la data del 7 ottobre 2023 e la scritta “Balleremo di nuovo”.