La capsula Orion è rientrata con un tuffo nell'oceano Pacifico, al largo dell'isola di Guadalupe. Dopo circa 26 giorni e un viaggio di oltre 2 milioni di chilometri, si conclude così la missione Artemis 1, apripista del programma con il quale la Nasa intende portare nuovamente astronauti sulla Luna.
Splashdown. After traveling 1.4 million miles through space, orbiting the Moon, and collecting data that will prepare us to send astronauts on future #Artemis missions, the @NASA_Orion spacecraft is home. pic.twitter.com/ORxCtGa9v7
— NASA (@NASA) December 11, 2022
L'ammaraggio è avvenuto regolarmente: il modulo è stato frenato durante il suo rientro nell'atmosfera terrestre da molti paracadute, che hanno consentito un "atterraggio morbido". Sono stati completati anche tutti i test previsti per verificare la sicurezza del veicolo, in vista delle future missioni con gli astronauti.
Orion è stata costruita dalla Lockheed Martin per la Nasa, il suo modulo di servizio Esm (European Service Module) è stato invece realizzato dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa). Anche i pannelli solari sono stati costruiti in Italia, come altre parti altamente tecnologiche, grazie dalla collaborazione fra l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'industria. Come l'Esm, il Modulo di servizio europeo, che dovrà fornire elettricità, propulsione, controllo termico, aria e acqua al veicolo. I pannelli fotovoltaici e le unità di controllo e distribuzione della potenza sono stati realizzati in Italia da Leonardo, mentre la Thales Alenia Space (joint venture Thales 67% e Leonardo 33%), ha curato la struttura e i sottosistemi critici del modulo, compresa la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico.