
Dura repressione in Turchia: manifestazione Lgbtq+ vietata per il decimo anno consecutivo. Trenta arresti a Istanbul.
Viktor Orban torna ad attaccare frontalmente il Pride, definendo la marcia arcobaleno di sabato a Budapest uno "spettacolo ripugnante e vergognoso". Secondo il premier ungherese, l’evento sarebbe stato orchestrato da Bruxelles attraverso i partiti d’opposizione. "I politici fantoccio dell’Ue hanno eseguito gli ordini", ha scritto in un post. Per gli organizzatori, oltre 200.000 persone hanno sfilato pacificamente nella capitale. Ma per Orban è la prova di cosa accadrebbe se a governare fosse l’opposizione: "Non lo permetteremo".
L’eurodeputato Alessandro Zan, del Pd: "Le parole di Orbàn sono indegne. Ripugnante è chi viola lo stato diritto e i principi fondamentali di una democrazia". Di altro segno il commento del presidente del Senato, Ignazio La Russa: "Chissà se qualcuno dei politici italiani presenti in Ungheria, asseritamente in difesa della libertà di espressione, si sarà ricordato di portare almeno un fiore ai martiri che nel 1956 diedero la vita per la libertà contro i carri armati comunisti".
In Turchia, invece, almeno 30 persone sono state arrestate mentre cercavano di marciare per il Pride a Istanbul, evento vietato dal 2015. Il presidente Erdoğan ha accusato la comunità LGBTQ+ di minacciare i valori tradizionali.