
Laboratorio scientifico
Pennsylvania, 5 agosto 2019 - Un articolo pubblicato su "Nature Medicine" descrive il lavoro di un team di ricercatori dell'University of Pennsylvania, e in molti già invocano scenari fantascientifici. Gli scienziati hanno sviluppato un modello 3D di un occhio, realizzato con cellule umane. E' dotato di cornea, congiuntiva, palpebra, lacrime artificiali ed è in grado di ammiccare.
La possibilità di emulare la molteplici capacità degli organi umani resta una delle sfide principali per i ricercatori. Per ovviare al problema, il team di Dongeun Huh ha sviluppato un modello 3D della superficie oculare che imita geometria e composizione cellulare degli strati più esterni dell'occhio umano. Il modello, riprodotto su chip, riesce per la prima volta a simulare la complessa struttura multicellulare dell'organo che fa da barriera nei confronti dell'ambiente esterno. Gli autori hanno coltivato cellule di tessuto derivate dalla cornea e dalla congiuntiva in un'interfaccia aria-liquido per ricreare la superficie dell'occhio. Questa è stata quindi coltivata all'interno di una piattaforma che l'ha esposta a fluidi lacrimali e ad una palpebra di idrogel artificiale che ha imitato il battito spontaneo delle palpebre.
Avvalendosi sempre di questa piattaforma, gli autori hanno inoltre riprodotto con successo la malattia dell'occhio secco, testando così gli effetti terapeutici di un farmaco sperimentale.
Questo occhio artificiale che - a differenza dei precedenti prototipi - è fatto di cellule, in quali campi di applicazione potrebbe declinarsi? Il team si focalizza sulla sperimentazione farmaceutica. Non si esclude, infatti, che questo nuovo sistema possa - in futuro - arrivare a sostituire i modelli animali, "sono necessarie però ulteriori indagini - avvertono i ricercatori - per poter dimostrare la sua capacità di favorire la scoperta e il test di farmaci sperimentali". Bisognerà lavorare anche sulla facoltà di incorporare nell'occhio bioartificiale altri tipi e funzioni cellulari: dalla vascolarizzazione all'innervazione.