
Bruxelles, manifestazione dei curdi contro Erdogan (LaPresse)
Bruxelles, 7 marzo 2016 - Ancora frizioni fra gli stati europei che sulla crisi dei migranti sono lontani dal trovare un'intesa. Oggi, a Bruxelles, è il giorno del vertice tra Ue e Turchia, iniziato subito con un colpo di scena: Ankara all'ultimo minuto ha avanzato richieste politiche e di ulteriori finanziamenti, altri tre miliardi oltre ai tre miliardi già previsti, che minacciano di far deragliare l'accordo per ridurre il flusso dei migranti verso l'Europa. Lo anticipa il Financial Times, quando i lavori sono appena cominciati. Oltre ad un aumento di fondi, la Turchia chiede un accesso più veloce ai visti Schengen per i cittadini turchi ed un processo accelerato per la sua richiesta di adesione.
LO 'SCAMBIO' - La Turchia offre di riprendere tutti i migranti che illegalmente hanno raggiunto l'Ue da una certa data in poi (e non in modo retroattivo) - sia gli economici che i richiedenti asilo - ma propone un meccanismo secondo il quale, per ogni profugo siriano riammesso, l'Ue ne accolga uno in modo legale dalla Turchia. Lo spiegano fonti diplomatiche.
RENZI PUNTA I PIEDI - Il premier italiano Matteo Renzi, riferiscono fonti europee - dà però uno stop: vuole un riferimento alla libertà di stampa nelle conclusioni del summit, altrimenti sarebbe pronto a non dare il suo via libera.
UNGHERIA: NON A REINSENDIAMENTI - Ribadisce la sua posizione intransigente l'Ungheria con il premier Viktor Orban che blocca l'ipotesi di reinsediamenti diretti dalla Turchia all'Europa: "Non c'è possibilità che il governo ungherese faccia alcun tipo di concessione - dice Orban - Se prendiamo i migranti direttamente da Grecia o Turchia è un invito alle danze. Si getta benzina sul fuoco. Poi ne verranno anche di più".
AUSTRIA: CHIUDIAMO TUTTE LE ROTTE - Anche l'Austria, che già ha disposto controlli al Brennero, ora parla di "chiudere tutte le rotte, anche quella dei Balcani". Secondo il cancelliere austriaco Werner Faymann, finora è stato troppo semplice "lasciar passare le persone". Per quanto riguarda gli accordi con la Turchia: "Sono una buona cosa, ma «se reggeranno lo si vedrà in futuro".
E sull'ipotesi di un nuovo sistema di asilo condiviso, ventilata dalla Commissione europea, arriva il niet del Regno Unito. Arrivando a Bruxelles, il primo ministro David Cameron ha spiegato che "la Gran Bretagna ha un opt out solido come la roccia". E ancora: "Manteniamo le nostre frontiere e il nostro modo di fare le cose". Renzi intanto continua la sua opera di mediazione a favore di un'Europa aperta all'accoglienza. Stavolta ci prova distribuendo a tutti i leader il dvd del film 'Fuocammare', sperando che la pellicola diretta da Francesco Rosi, vincitrice dell'Orso d'Oro, dopo la giuria di Berlino, convinca anche i politici (sotto il tweet di Filippo Sensi, portavoce del premier).
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— nomfup (@nomfup) 7 marzo 2016