Lunedì 4 Novembre 2024

Medvedev minaccia Macron: “Complice dei terroristi del Crocus. La Russia non lo perdonerà”

L’ex presidente russo alza di nuovo i toni e attacca “alcuni” leader occidentali. Tra loro il presidente francese che viene definito “amante delle ostriche e dello champagne”

Roma, 6 aprile 2024 – Per Emmanuel Macron non c’è “perdono” né “immunità” e d’ora in poi lui e “alcuni” altri leader occidentali saranno “più solo nemici della Russia”. Come ormai ci ha abituati dall’inizio della guerra con l’Ucraina, Dmitry Medvedev non perde occasione per alzare i toni con l’Occidente. E questa volta nel mirino finisce il capo dell’Eliseo. 

Dmitry Medvedev ed Emmanuel Macron
Dmitry Medvedev ed Emmanuel Macron

L’ex presidente ribadisce la posizione di Mosca sull’attacco – rivendicato dall’Isis – al Crocus City Hall di Mosca. In un post su Telegram insiste nell’attribuire la responsabilità dell’attentato dove sono morte almeno 144 persone all’Ucraina (“i veri organizzatori della strage”). Medvedev tira fuori la pista dei telefonini, già emersa nei giorni scorsi nella versione russa: “Le prime informazioni sulla nazionalità degli organizzatori si trovano sui telefoni dei terroristi assoldati: sono i funzionari dell'Ucraina nazista. È nei loro cervelli che è nata l'idea di compensare i fallimenti al fronte con attacchi terroristici”, scrive su Telegram. E lancia accuse che pesano come macigni: “I complici sono molti... si tratta di alti funzionari dei Paesi della Nato. Macron, per esempio. La sua retorica, le sue azioni e, soprattutto, le sue sanzioni per operazioni segrete con il regime di Kiev possono essere qualificate come complicità nell'attacco terroristico del 22 marzo”.

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Quindi usa toni di scherno per spianare il campo a minacce ben poco velate. Chiama il presidente francese “amante delle ostriche e dello champagne" che si sarebbe “talmente sputtanato da essere costretto a negare pubblicamente il coinvolgimento suo e dei suoi subordinati nell'attacco terroristico”.

Secondo l’attuale vicepresidente del Consiglio della Federazione Russa “è chiaro che Macron e alcuni altri leader occidentali sono sponsor di questo orribile attacco terroristico. Non c'è perdono per questo. Non c'è immunità. E d'ora in poi non saranno solo nemici della Russia”.

La presunta pista Ucraina battuta da Mosca

Continuano intanto le indagini sull’attentato al Crocus. La Russia segue la presunta pista ucraina, come sottolineato da Medvedev gli investigatori di Mosca sostengono di aver trovato “foto” di “persone in mimetica con la bandiera ucraina in piedi sullo sfondo di case in rovina, e di un francobollo ucraino con un gesto osceno” sul cellulare di uno dei sospettati. Lo riporta l'agenzia Interfax.

"Queste informazioni potrebbero indicare la presenza di un collegamento tra l'attacco terroristico e l'operazione militare speciale”, ha dichiarato il Comitato, usando la definizione imposta dal Cremlino per l’invasione dell’Ucraina. Le dichiarazioni degli investigatori russi non sono verificabili in modo indipendente.  Diversi osservatori temono che il Cremlino voglia tentare di incolpare in qualche modo Kiev per provare a giustificare un'eventuale escalation nella guerra.

Oggi, intanto, un tribunale di Mosca ha arrestato l'undicesimo imputato per l'attacco terroristico. L'uomo, ha precisato la corte, “si chiama Muhammad Zoir Sharipzoda”, riporta Ria Novosti, ed è “originario della Repubblica del Tagikistan”.