Lunedì 29 Aprile 2024

"Attenti al populismo di sinistra, Marine Le Pen potrebbe pescare voti lì"

Elezioni Francia, sfida al ballottaggio. Secondo l’analista francese Brice Couturier, la leader nazionalista ha un bacino di recupero maggiore del rivale

Marine Le Pen, 53 anni, va al ballottaggio con Macron

Marine Le Pen, 53 anni, va al ballottaggio con Macron

PARIGI - "Un successo innegabile di Emmanuel Macron. Insperato. Ho tirato un respiro di sollievo, ormai temevamo tutti il peggio. Non solo Macron è al primo posto in classifica, ma ha ottenuto un risultato maggiore rispetto al primo turno del 2017. I giochi restano tuttavia aperti. La possibilità che Marine Le Pen ce la faccia al secondo turno sono intatte, perché Macron ha un settore limitato in cui pescare voti, mentre quello della Le Pen è tuttora importante". È il commento a caldo di Brice Couturier mentre sfilano gli exit poll del primo turno elettorale. Docente di geopolitica europea all’università Paris Est, Brice Couturier è autore del saggio Macron, un presidente filosofo e di Millennials, puritanesimo, vittimismo, identità e censura.

I sondaggi che vedevano uno scarto di soli 2 punti fra Macron e Le Pen hanno sbagliato? "Questa è stata una campagna strana in cui molti intervistati non hanno detto la verità. Detto questo, la distanza fra i due concorrenti non è enorme. E non nascondiamoci che Marine Le Pen è comunque pericolosa per Macron visto che il 24 aprile potrà fare il pieno dei voti estremisti, compresi quelli di parte della gauche, mentre Macron ha già fagocitato in gran parte quelli dei suoi alleati".

Marine Le Pen ha cambiato look in questa campagna elettorale. Ha fatto bene? "È cambiata solo in superficie. Si è laccata le unghie, sorride, ci tiene ad apparire più gradevole, più amabile, ma dentro è rimasta la stessa. Se diventerà presidente, Putin potrà contare su una stretta alleanza con la Francia che darà fiato a tutti i populisti d’Europa, in Italia, in Ungheria, in Polonia e via dicendo. È grazie a Zemmour che Marine ha dato l’impressione di cambiare. Lui ha pigiato al massimo l’acceleratore a destra e lei al suo confronto è sembrata una moderata. Ho degli amici nei territori d’Oltremare, in Martinica e nella Guyana francese, che dopo aver letto i programmi di Zemmour hanno deciso che Marine Le Pen è di sinistra!".

Come mai Marine non ha più parlato di uscita della Francia dall’euro? "È una tattica per non alienarsi il voto di milioni di pensionati che, come tutti sanno, sono sensibili alla difesa della moneta europea. Uscire dall’euro significherebbe scatenare in tempi rapidi un’inflazione a due cifre. Per i pensionati sarebbe una catastrofe".

Che differenza c’è fra Le Pen padre e figlia? "Jean-Marie Le Pen aveva un dobermann, un cane enorme dall’aspetto feroce. Sua figlia invece esibisce i suoi gattini, così dolci e gentili. Questa si chiama comunicazione. Ma io sono convinto che dietro i gattini si nasconda ancora il vecchio dobermann… Per essere onesti c’è una differenza sostanziale tra padre e figlia: lui era razzista e antisemita, lei è solo razzista. Non ama gli arabi e i neri, ma non ha niente contro gli ebrei".

Il 30% dei seguaci di Mélenchon, leader dell’ultra gauche, voterebbe Le Pen al secondo turno. Perché? "Per far dispetto a Macron".

Perché i francesi ce l’hanno tanto con Macron? "I media non lo amano perché Macron non li coccola, come faceva invece il suo predecessore Hollande. C’è poi un odio irrazionale da una parte della popolazione che vede in Macron il simbolo del successo in un Paese in cui è difficile emergere. Troppo brillante e sicuro di sé, troppo duro nell’esigere che la Francia esca dal suo torpore. Infine, i social manovrati dai trolls russi, soprattutto Twitter, non fanno che distillare veleno su Macron: sono arrivati a insinuare che sua moglie Brigitte è un transessuale…".

Che cosa succederà il 24 aprile? "Non voglio pensarci, tutto è possibile. Se vince Marine Le Pen deciderà la politica estera e sarà il capo del più forte esercito che esiste in Europa, che oltretutto ha l’arma nucleare. Sarebbe l’inizio della fine per la Nato e per il progetto europeo, oltre che una disgrazia assoluta per l’Ucraina. Ma alle legislative, in giugno, l’estrema destra non avrebbe comunque la maggioranza in Parlamento".