Domenica 5 Maggio 2024

Libia, Haftar punta le città di Sarraj. Mini-vertice Ue, poi Di Maio vola in Turchia

Il ministro degli Esteri incontra l'omologo Cavusoglu: "Siamo d'accordo ad aprire un tavolo tecnico con Russia e Turchia". Video: l'ingresso delle truppe di Haftar a Sirte nella notte

Di Maio col ministro degli Esteri turco Cavusoglu (Ansa)

Di Maio col ministro degli Esteri turco Cavusoglu (Ansa)

Sirte, 7 gennaio 2020 - Sempre più confusa la situazione sul campo in Libia. E' durato poco il controllo di Sirte da parte del generale Khalifa Haftar. Stando a Lev Dengov, capo del gruppo di contatto russo in Libia, Sirte sarebbe tornata sotto il controllo delle forze governative di Fayez al-Sarraj. Ma fonti militari delle Forze di Haftar, accreditate da Al Arabiya, hanno segnalato che le milizie dell'uomo forte della Cirenaica stanno avanzando ad ovest di Sirte puntando verso Misurata, la più potente città libica schierata con il premier insediato a Tripoli. "Le unità militari avanzano al di là della città di Sirte e impongono il proprio controllo su nuove posizioni a ovest della città", scrive la pagina Facebook 'Divisione informazione di guerra' delle forze di Haftar.

Una situazione molto fluida, che come tale preoccupa anche l'Europa: il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha preso parte oggi a una riunione straordinaria a Bruxelles con Francia, Germania, Gran Bretagna e con l'alto rappresentante Ue Borrell. Quindi è volato in Turchia dove in serata ha incontrato il suo omologo, Mevlut Cavusoglu.

Di Maio in Turchia

Il ministro degli Esteri si trova quindi a Istanbul dove ha incontrato i vertici del governo turco. Di Maio ha chiesto un immediato cessate il fuoco in Libia, Paese che "ci interessa più di tutti gli altri perché è a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste".  In Libia "oggi non c'è solo un problema migrazione ma c'è un rischio terrorismo perché l'instabilità crea terrorismo", ha detto ancora il ministro degli Esteri a margine del colloquio con Cavusoglu.

"Credo che la questione libica abbia un problema più grande (delle interferenze turche ndr): le interferenze in generale", ha spiegato il titolare della Farnesina. "Questa è diventata una guerra in cui ci sono un sacco di Paesi che interferiscono", ha osservato Di Maio. "Il nostro obiettivo è raggiungere la pace e per ottenere la pace serve un cessate il fuoco, oltre a una data per la conferenza di Berlino, perché è una conferenza che mette intorno al tavolo tutti i Paesi che hanno interferenze sulla la guerra civile in Libia". E ha aggiunto: "Siamo d'accordo di aprire un tavolo tecnico con la Turchia e anche con la Russia, perché in questo momento partner come gli Stati Uniti e Paesi importanti come la Russia, l'Egitto, la Turchia sono fondamentali per trovare una soluzione alla crisi libica". 

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Video: l'ingresso delle forze di Haftar a Sirte

Ieri il portavoce delle forze di Haftar, Ahmed al Mismari, aveva annunciato la conquista di Sirte con "un'operazione veloce, durata solo tre ore".  Secondo i media libici, la conquista della città è avvenuta dopo che le unità di Protezione e di Sicurezza di Sirte si sono ritirate perché "tradite" dalla Brigata 604, una forza salafita creata dopo che la città era stata liberata dai jihadisti Isis, nel 2016. Diffuso su Facebook il video degli abitanti di Sirte che festeggiano.

Ue: "Cessare ostilità"

L'Unione Europea rigetta le interferenze esterne nella crisi in Libia che rischiano di essere contrarie agli interessi europei e chiede a tutti i membri della comunità internazionale di rispettare l'embargo sulle armi decretato dall'Onu. "L'Ue è fermamente convinta che non ci sia una soluzione militare alla crisi libica e che un conflitto prolungato porterà solo più sofferenza alla gente comune, aggravando le divisioni, aumentando il rischio di spartizione, diffondendo l'instabilità in tutta la regione e aggravando la minaccia di terrorismo. Pertanto è cruciale una cessazione immediata delle ostilità". Lo sottolineano in una nota congiunta l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell ed i ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania e Regno Unito.

L'Unione europea invia un chiaro messaggio ad Ankara: "E' chiaro per chi vuole capire, che quando parlo di aumento di interferenze esterne mi riferisco alle interferenze della Turchia" sottolinea Borrell al termine del vertice.

Presidenza turca: "Tregua è nostra priorità"

"La tregua e l'arresto dei conflitti sono le nostre priorità in Libia". Ha reso noto il portavoce della presidenza turca, Ibrahim Kalin. "La comunità internazionale - ha aggiunto Kalin - neanche condanna più gli attacchi perpetrati da Haftar".