
Attacco ad Aleppo contro i civili in fuga (Ansa)
Roma, 15 aprile 2017 - Strage di civili in Siria: un'autobomba è scoppiata vicino a un convoglio di autobus in fuga alla periferia di Aleppo. Difficile definire il bilancio delle vittime: i soccorritori dell'opposizione siriana intervenuti sul posto parlano di almeno cento morti. Altre fonti, tra cui l'agenzia cinese Xinhua, dicono 70 morti, mentre l'Osservatorio siriano per i diritti umani si ferma a 43. Imprecisato anche il numero dei feriti, si parla di una settantina di persone di cui molte in condizioni critiche. Drammatiche le immagini che mostrano gli autobus con le fiancate completamente squarciate, i vetri in frantumi e decine di corpi in terra accanto agli automezzi.
La strage è avvenuta a Rashideen, alla periferia di Aleppo. Secondo una prima ricostruzione si è trattato di un attentato suicida messo a punto con l'inganno: "l'ordigno era su un camion che si presumeva trasportasse aiuti e cibarie", riferisce l'ong Osservatorio siriano dei diritti umani. Piuttosto chiara la dinamica, il veicolo imbottito di esplosivo è stato fatto saltare dove stazionavano 75 bus e 20 ambulanze destinati a portare 5.000 sciiti provenienti dal due città filogovernative, Kafaraya e Fua, verso altre zone controllate dai militari fedeli al presidente Bashar al-Assad. Un'evacuazione concordata con le forze ribelli e oggetto di una intesa che ieri ha visto partire da Madaya, a Nord di Damasco, un altro convoglio con 2.300 passeggeri - in questo caso appartenenti alla fazione in rivolta contro il governo - diretto a Idlib, nell'area nord-occidentale del Paese, vicino al confine con la Turchia.
L'accordo per le evacuazioni era stato raggiunto dalle parti in guerra sotto la supervisione di Iran, Turchia e Qatar, ma le condizioni erano state messe in discussione dopo la partenza dei bus. Motivo, questo, per cui il convoglio filogovernativo si trovava a sostare a Rashideen, mentre quello ribelle sarebbe stato a sua volta bloccato nei pressi di Ramouseh. Poco dopo l'attacco, comunque, l'evacuazione è ripresa e i convogli sono ripartiti.
ATTACCO ISIS A MOSUL - Intanto, secondo fonti militari irachene, militanti Isis hanno lanciato un attacco con armi chimiche nell'area liberata di Mosul ovest. L'attacco è avvenuto nella notte di venerdì con un missile caricato con cloro, sparato sulla zona di al-Abar. Sette soldati delle forze speciali anti-terrorismo irachene hanno avuto problemi di respirazione e sono stati soccorsi nel vicino ospedale da campo.