Venerdì 31 Maggio 2024

Iran: manifestazioni a un anno dalla morte di Mahsa Amini, gli agenti sparano. Arrestato (e rilasciato) il padre

Le autorità hanno imposto alla famiglia della giovane di non celebrare l’anniversario della morte. Scioperi in Kurdistan

Il padre di Mahsa Amini accanto alla tomba della figlia (Ansa)

Il padre di Mahsa Amini accanto alla tomba della figlia (Ansa)

Roma, 16 settembre 2023 – È passato un anno dalla morte di Mahsa Amini, la ragazza uccisa in Iran dopo essere stata arrestata per non aver indossato correttamente il velo. E oggi in varie città del Kurdistan iraniano sono stati organizzati scioperi per ricordarla. In seguito a un appello lanciato da vari partiti politici e attivisti curdi, molti negozi hanno tenuto chiuso a Baneh, Kamyaran, Divandarreh, Sanandaj e Saqqez, la città in cui abita la giovane.

Secondo quanto si apprende da video pubblicati sui social media, le forze di sicurezza hanno sparato contro alcune persone. Alcuni manifestanti sono stati arrestati nella capitale iraniana, nei pressi dell'Università di Teheran e di piazza Azadi. Gli agenti hanno impedito l'accesso ai cimiteri dove sono sepolti manifestanti uccisi negli scontri durante le dimostrazioni dello scorso anno.

Arrestato e rilasciato il padre di Mahsa

 in occasione del primo anniversario della sua morte, il padre della giovane è stato arrestato dalle forze del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica subito dopo essere uscito di casa. A darne notizia è la ong Hengaw che si occupa di tutela dei diritti umani.

Amjad Amini è stato prelevato e rilasciato dopo che gli è stato intimato di non tenere commemorazioni per l’anniversario della morte della ragazza. Ordine già arrivato, nei giorni scorsi, dalle autorità governative, a cui i parenti della giovane avevano replicato in un comunicato che, "come ogni famiglia in lutto, noi, la famiglia Amini, ci riuniremo presso la tomba della nostra amata figlia Jina (Mahsa) Amini, nell'anniversario della sua morte, e stiamo celebrando cerimonie commemorative tradizionali e religiose". Amjad Amini era stato convocato per essere interrogato da varie agenzie di sicurezza almeno quattro volte nelle ultime settimane, riferisce ancora la ong secondo cui anche altri due membri della famiglia Amini sono stati arrestati martedì 12 settembre durante un raid delle forze di intelligence a Saqqez e rimangono ancora in detenzione con uno status di custodia incerto. La città di Saqqez, soprattutto intorno alla residenza della famiglia Amini e alle strade che conducono al cimitero di Aichi (la tomba di Mihsa), è stata pesantemente militarizzata, con forze militari e di sicurezza di stanza in tutte le aree attrezzate e armate.

Centinaia di arresti

Intanto il presidente iraniano Ebrahim Rasi ha incontrato le famiglie dei membri delle forze di sicurezza uccisi durante il movimento di protesta del 2022. Lo ha riferito l'agenzia ufficiale iraniana Irna.  Nei giorni scorsi intanto le autorità iraniane hanno arrestato centinaia di persone in diverse regioni, accusandole di voler incitare la popolazione nell'anniversario della morte di Mahsa Amini.

Inoltre le autorità iraniane hanno sospeso la pubblicazione del giornale online Entekhab, vicino alla fazione riformista, e condannato al carcere due giornalisti. La settimana scorsa altri due reporter, Negin Bagheri e Elnaz Mohammadi, sono stati condannati per "cospirazione" e "collusione" a tre anni di carcere. I due cronisti sconteranno subito un mese di reclusione, mentre il resto della pena e' sospeso per un periodo di cinque anni, durante i quali dovranno "frequentare corsi di etica professionale" e non potranno lasciare il Paese, hanno riferito i media iraniani.