Mercoledì 8 Maggio 2024

Iran, esplosioni alla tomba di Soleimani: 103 morti e oltre 200 feriti. La tv di Stato: “Attacco terroristico”. Teheran: “Risposta sarà schiacciante”. Accuse a Israele

Due deflagrazioni hanno colpito il cimitero di Kerman che ospita la salma dello storico generale, ucciso nel 2020 in un raid Usa a Baghdad. Migliaia di persone si erano radunate per commemorare il capo delle Guardie della Rivoluzione. Usa: “Né noi né Tel Aviv coinvolti”

Roma, 3 gennaio 2024 – Terrore in Iran. È di almeno 103 morti e oltre 200 feriti il bilancio della duplice esplosione vicino al “Cimitero dei Martiri” nella città meridionale di Kerman, dove è sepolto il generale dei pasdaran Qassem Soleimani.  Lo riportano i media iraniani citando i servizi medici di emergenza iraniani.

La devastazione dopo lo scoppio delle bombe
La devastazione dopo lo scoppio delle bombe

Caduta l’ipotesi di una presunta esplosione di una bombola di gas, il vicegovernatore di Kerman alla tv di Stato ha affermato che si è trattato di un “attacco terroristico”. I servizi d'emergenza, come riportato dai media locali, hanno riferito di due bombe: gli ordigni sarebbero essere stati nascosti in borse e attivati da remoto.

Attentato in Iran: due bombe esplose vicino alla tomba di Soleimani
Attentato in Iran: due bombe esplose vicino alla tomba di Soleimani

Il capo della Mezzaluna Rossa della regione, Reza Fallah, ha confermato all'Irna le decine di vittime. “I feriti vengono evacuati, ma la grande folla ha bloccato le strade che portano al cimitero”, ha aggiunto.

Due esplosioni nei pressi del cimitero che ospita la tomba di Qassem Soleimani
Due esplosioni nei pressi del cimitero che ospita la tomba di Qassem Soleimani

Le deflagrazioni sono avvenute mentre era in corso una cerimonia in ricordo di Soleimani, il capo storico delle Guardie della Rivoluzione ucciso il 3 gennaio 2020 in un attacco di droni statunitensi all'aeroporto di Baghdad.

Secondo l'Irna, la prima esplosione è avvenuta a 700 metri dal mausoleo che ospita la salma di Soleimani, mentre la seconda si è verificata a un chilometro di distanza dalla tomba, fuori dal percorso dei pellegrini.

Migliaia di persone si erano radunate nel cimitero di Kerman per commemorare la ricorrenza e rendere omaggio al generale, riferisce l'agenzia Mehr. Le forze di sicurezza hanno rafforzato la loro presenza nell'area, dove sono state inviate numerose ambulanze per evacuare i feriti.

La risposta dell'Iran a questo "atto terroristico" sarà "potente e schiacciante" e sarà portata "nel più breve tempo possibile". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno di Teheran, Ahmed Vahidi. Che ha aggiunto: "La situazione a Kerman è normale e sotto il controllo delle forze dell'ordine". Il ministro ha precisato che la prima esplosione è avvenuta intorno alle 15 ora locale (le 12.30 in Italia), ma è stata la seconda, 20 minuti più tardi, a causare il maggior numero di vittime dal momento che ha colpito i soccorritori.

Il presidente iraniano Raisi: “Indubbiamente, gli autori di questo atto vigliacco saranno presto identificati e puniti per il loro atto atroce dalle capaci forze dell'ordine e di sicurezza. I nostri nemici dovrebbero sapere che tali azioni non potranno mai turbare la solida determinazione della nazione iraniana”. Mentre il vicepresidente Mohammad Mokhber ha accusato Israele dell'attacco, affermando che "le mani del regime sionista" hanno versato il sangue di cittadini innocenti. Gli “odiosi criminali” avranno una “risposta severa e la giusta punizione”, le parole della Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, citato dall'agenzia Irna.

Ma gli Usa hanno negato di essere "coinvolti nell'esplosione in Iran e non abbiamo ragione di pensare che lo sia Israele". 

In un messaggio di cordoglio, il presidente russo Vladimir Putin ha condannato come “scioccanti nella loro crudeltà e cinismo” gli attentati avvenuti a Kerman. E anche l’Ue “condanna con la massima fermezza l'attentato nella città di Kerman in Iran. L'Ue esprime la propria solidarietà al popolo iraniano. Questo atto di terrore ha provocato un bilancio sconvolgente di morti e feriti tra i civili. I nostri pensieri sono ora rivolti alle vittime e alle loro famiglie. I responsabili devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni”.