
Hong Kong: divieto di nascondere il volto con maschere e trucco (Ansa)
Hong Kong, 4 ottobre 2019 - La protesta a Hong Kong non si placa. Per questo motivo da domani saranno operativi nuovi divieti per i dimostranti: niente maschere ai cortei e alle manifestazioni nei luoghi pubblici e niente trucco in faccia per coprire e camuffare la propria identità. Chi non osserverà il divieto, rischierà fino a un anno di carcere e il pagamento di una multa di 25.000 dollari di Hong Kong, pari a circa 3.200 dollari Usa. Ad annunciare le restrizioni è stata la governatrice Carrie Lam, che in conferenza stampa ha commentato: “Una mossa su cui abbiamo discusso questa mattina e che riteniamo necessaria”. La decisione, ha aggiunto la governatrice, “non vuole dire che la città sia in uno stato di emergenza”, nonostante il ricorso per la prima volta in oltre cinquanta anni ai poteri speciali definiti in una legge del febbraio 1922, in pieno periodo coloniale britannico. Il divieto dell’uso delle maschere e del trucco, ha precisato la Lam, “vuole avere un effetto di deterrenza verso la violenza che sta distruggendo Hong Kong. Dobbiamo salvare il presente di Hong Kong per il futuro di Hong Kong”.
BARRICATE NELLE STRADE - Intanto, mentre la governatrice annunciava i nuovi divieti, diverse centinaia di persone con le maschere al volto si sono riversate nel centro di Hong Kong, improvvisando barricate in alcune strade al fine di bloccare la circolazione. È stata questa la prima reazione al divieto di utilizzo delle maschere e del trucco nelle manifestazioni pubbliche. SETTE MANIFESTANTI A PROCESSO - Sette manifestanti, tra cui un diciottenne ferito da un colpo di pistola, sono stati accusati di sommosse e altri reati. Il ragazzo di 18 anni, colpito alla spalla lo scorso primo ottobre mentre attaccava gli agenti di polizia in una protesta a Tsuen Wan, è stato accusato del reato di sommossa e aggressione alla polizia. L’accusa ha dichiarato che l’imputato, insieme a un folto gruppo di manifestanti, ha caricato la linea del cordone di polizia lanciando mattoni e altri oggetti. Il poliziotto aggredito si è detto preoccupato per la propria sicurezza e quella di un collega e per questo, ha riferito, ha sparato un colpo. Gli altri sei imputati, di età compresa tra i 19 e i 38 anni, sono stati accusati di sommossa, aggressione alla polizia e incendio doloso per il loro coinvolgimento nelle proteste di Tsuen Wan. Quattro di loro, che si sono presentati in tribunale ieri, hanno ottenuto la libertà provvisoria in attesa di ulteriori indagini della polizia.