Sabato 7 Giugno 2025
DEBORAH BONETTI
Esteri

Londra, hacker autistico beffa il Pentagono

Violati i siti missilistici. L’America ottiene l’estradizione del britannico Lauri Love. Gli avvocati: "In carcere potrebbe morire"

Londra, Lauri Love davanti alla Westminster Magistrates Court (Afp)

Londra, 18 settembre 2016 - CONSIDERATO un pericolo pubblico e una minaccia alla sicurezza nazionale, gli americani hanno dato la caccia all’hacker inglese Lauri Love per tre anni, fino a quando, ieri, hanno ottenuto a sorpresa il nulla osta inglese per la sua estradizione.

Peccato che Love, 31 anni, e autistico, soffre della sindrome di Asperger e ha tendenze depressive e suicide, oltre che una grave forma di eczema che gli copre gran parte del corpo. C’è chi teme che potrebbe non uscire vivo dal sistema penale americano. Love, infatti, non sta bene, è sotto terapia e vive con i genitori nel Suffolk. L’intera sua difesa è stata costruita sui suoi documentati problemi di salute, che spiegano non solo il suo genio cibernetico ma anche la sua vulnerabilità. Secondo il capo del suo team legale, Karen Todner, Laurie – che in camera ha sempre un orsacchiotto tra le mani – potrebbe finire i suoi giorni in un carcere americano, dove verrebbe trattato con durezza e messo in cella d’isolamento fino al compimento del processo, che potrebbe vederlo condannato fino a 99 anni di prigione.

IL CASO molto umano di Love ha conquistato gli inglesi che hanno seguito passo per passo il suo iter processuale e sono rimasti sconcertati e indignati dalla decisione del giudice NinaTempia, della corte di Westmister, di concedere agli americani il sospirato via libera.

Dopotutto, Julian Assange, un altro dissidente, se ne sta murato vivo nel consolato ecuadoriano di Londra da quattro anni pur di evitare una possibile estradizione in America (attraverso la Svezia). E, secondo molti, il crimine di Love avrebbe fatto imbestialire gli americani soprattutto perché avrebbe dimostrato ancora una volta le gravi falle del loro sistema di sicurezza nazionale, suscitando nella pubblica opinione un sentimento vendicativo nei confronti del povero giovane malato.

LOVE, che secondo gli americani sarebbe invece un malvagio hactivist (hacker attivista), motivato da ragioni politiche, è infatti riuscito a penetrare, dal suo salotto nella campagna inglese, nei computer del Pentagono, della Banca centrale americana, dell’FBI e della Nasa, tanto per citarne alcuni, causando milioni di dollari di danni. Presente al suo processo e sconvolto dalla decisione del magistrato, Lauri Love ha dichiarato ai rappresentanti della stampa, assiepati fuori dal tribunale: «Se siete venuti qui per vedere che giustizia fosse fatta, ve la siete persa».

Suo padre, un reverendo anglicano, appare disperato e aggiunge: «È semplicemente ingiusto che un ragazzo come Lauri possa essere strappato alla sua famiglia, che è la sua unica rete di supporto, per soddisfare il desiderio di rivalsa degli americani.

Ora Lauri spera di essere graziato dal ministro degli interni, Amber Rudd, che avrà tempo fino al 15 novembre per decidere. Se così non fosse, Love ha un’ultima speranza: l’Alta corte inglese che, grazie a una nuova legge promulgata da Theresa May quando era ancora agli interni, potrebbe decidere di bloccare l’estradizione se fosse dimostrabile che è nell’interesse della giustizia che l’imputato sia giudicato in Gran Bretagna.