Sabato 27 Luglio 2024

Israele sotto choc per il video sulle 5 soldatesse rapite da Hamas. Idf: “Morti tre soldati”. Sui social il cecchino che inquadra i 3 militari

Anche Irlanda, Spagna e Slovenia riconoscono lo Stato di Palestina. Falliti i negoziati tra Israele e Hamas: il documento firmato dai negoziatori del movimento palestinese sarebbe stato diverso da quello sottoposto a Tel Aviv e Washington: “Siamo stati tutti ingannati”. Olp: “Storico il riconoscimento europeo”

Roma, 22 maggio 2024 – Dopo la Norvegia anche, Spagna, Slovenia e Irlanda hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina. Il premier irlandese Simon Harris ha parlato di "un giorno storico e importante per l'Irlanda e per la Palestina". Il capo del governo spagnolo Pedro Sanchez ha confermato il riconoscimento "a partire dal 28 maggio". Più Paesi si uniranno a noi, più forte sarà la nostra influenza su entrambe le parti (israeliana e palestinese) per ottenere un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas", ha dichiarato il primo ministro sloveno Golob.

Approfondisci:

La storia dello Stato della Palestina e chi lo ha riconosciuto finora

La storia dello Stato della Palestina e chi lo ha riconosciuto finora

Sono falliti ancora i negoziati di pace tra Israele e Hamas. L'Egitto avrebbe segretamente modificato i termini dell'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi. “Siamo stati tutti ingannati”, ha detto una delle fonti riportate dalla Cnn.

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Soldati israeliani a Jabaliya in cerca dei membri di Hamas
Soldati israeliani a Jabaliya in cerca dei membri di Hamas
19:24
Sale a 10 morti il bilancio dell'attacco israeliano a Jenin

Il ministero della Sanità palestinese in Cisgiordania ha aggiornato a 10 il bilancio delle vittime dell'operazione dell'esercito israeliano nella città di Jenin, i feriti sono 25. Lo riferisce Times of Israel. Le forze di difesa israeliane hanno affermato di aver lanciato l'operazione in seguito a «informazioni di intelligence dello Shin Bet che indicano l'attività di terroristi armati affiliati ad Hamas e alle organizzazioni terroristiche della Jihad islamica palestinese, e la presenza di numerose infrastrutture terroristiche nell'area». Ieri le forze israeliane avevano fatto irruzione a Jenin, uccidendo otto palestinesi, tra cui un medico e un adolescente. Altri due sono stati uccisi oggi, portando a 10 il numero delle persone uccise nella città e a 516 il bilancio totale delle vittime in Cisgiordania dal 7 ottobre, aggiunge il ministero della Sanità.

17:49
Il forum delle famiglie dei rapiti ha diffuso il video del rapimento di 5 soldatesse il 7 ottobre

Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha diffuso oggi un video che mostra il rapimento di cinque osservatrici militari della base di Nahal Oz il 7 ottobre. Il filmato con le brutalità dei miliziani di Hamas, dura circa tre minuti ed è stato modificato, tagliando le scene che mostrano quanti vennero uccisi nel corso dell'attacco alla base situata nel sud di Israele.

Le immagini delle 5  soldatesse rapite il 7 ottobre da Hamas
Le immagini delle 5 soldatesse rapite il 7 ottobre da Hamas
17:48
Idf: "Morti tre soldati nel nord di Gaza"

Le forze armate israeliane hanno reso noto che tre soldati sono rimasti uccisi nei combattimenti a Beit Hanoun, nel nord di Gaza. Sono il sergente maggiore Gideon Chay DeRowe, di 33 anni, un soldato dell'unità d'élite di ingegneria di combattimento Yahalom; il capitano Israel Yudkin, di 22 anni, ufficiale della 97a divisione della Brigata Kfir; e il sergente maggiore. Eliyahau Haim Emsallem, di 21 anni, soldato della 97a divisione della Brigata Kfir. Sui social un video mostra un cecchino delle Brigate al Qassam eliminare tre soldati israeliani.

Tre soldati israeliani uccisi da un cecchino delle Brigate al Qassam a Beit Hanoun, nel nord di Gaza
Tre soldati israeliani uccisi da un cecchino delle Brigate al Qassam a Beit Hanoun, nel nord di Gaza
15:48
L'Idf continua a operare a Rafah

La grande offensiva non si sa se partirà, ma intanto l'esercito israeliano sta continuando ad operare nell'area orientale di Rafah, nel sud della Striscia, e anche a Jabalya nel nord dell'enclave palestinese. Il portavoce militare ha parlato di attività a Rafah sono circoscritte "in specifiche aree della città dove i soldati stanno colpendo, in base ad informazioni di intelligence, nelle zone di 'Brazil' e 'Shaboura'" dove si ritiene siano due dei battaglioni di Hamas.

Militari delle Idf a caccia di terroristi di Hamas
Militari delle Idf a caccia di terroristi di Hamas
15:28
007 Usa: solo il 35% dei combattenti di Hamas eliminato a Gaza

I servizi segreti degli Stati Uniti ritengono che solo il 30-35% dei combattenti di Hamas è stato ucciso nel conflitto in corso nella Striscia di Gaza, e che il 65% dei tunnel è ancora intatto, si legge sul sito Politico. Inoltre l'amministrazione Biden è sempre più preoccupata perché Hamas è riuscito a reclutare migliaia di persone negli ultimi mesi di guerra. 

15:18
Gaza, aiuti bloccati al molo temporaneo. Camion attaccati, serve persorso alternativo

Gli aiuti che sono stati scaricati dal molo temporaneo costruito dagli Stati Uniti al largo della costa di Gaza non sono ancora stati consegnati alla popolazione palestinese, lo ha reso noto il Pentagono e lo riporta la Cnn. Per distribuirli bisogna trovare perscorsi alternativi visto che vengono intercettati e svuotati da diversi abitanti della zona prima del loro arrivo a Gaza.

Camion con gli aiuti per Gaza arrivati al molo temporaneo assalito dai palestinesi lungo il percorso per Gaza City
Camion con gli aiuti per Gaza arrivati al molo temporaneo assalito dai palestinesi lungo il percorso per Gaza City
14:18
Usa: Biden favorevole a soluzione in due Stati, ma non deve essere unilaterale

Joe Biden "è un forte sostenitore della soluzione a due Stati e lo è stato per tutta la sua carriera", ha detto mercoledì alla CNN il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, Jack Sullivan, ma aveva aggiunto che Joe Biden "crede che uno Stato palestinese dovrebbe essere realizzato attraverso negoziati diretti tra le parti, non attraverso il riconoscimento unilaterale". Il riferimentio è alla decisione di Spagna, Norvegia e Irlanda di riconoscere lo Stato Palestinese in maniera unilaterale e senza negoziati diplomatici.

14:18
Usa: Biden favorevole a soluzione in due Stati, ma non deve essere unilaterale

Joe Biden "è un forte sostenitore della soluzione a due Stati e lo è stato per tutta la sua carriera", ha detto mercoledì alla CNN il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, Jack Sullivan, ma aveva aggiunto che Joe Biden "crede che uno Stato palestinese dovrebbe essere realizzato attraverso negoziati diretti tra le parti, non attraverso il riconoscimento unilaterale". Il riferimentio è alla decisione di Spagna, Norvegia e Irlanda di riconoscere lo Stato Palestinese in maniera unilaterale e senza negoziati diplomatici.

12:49
Anche la Slovenia annuncia il riconoscimento dello Stato palestinese

Il governo sloveno, membro della NATO e dell'UE, ha annunciato che si unirà presto al riconoscimento dello Stato palestinese che sarà ufficializzato da Spagna, Irlanda e Norvegia il 28 maggio. "Nei prossimi giorni incontrerò anche molti colleghi degli Stati membri che non hanno ancora riconosciuto la Palestina, nella speranza che si uniscano al nostro processo di riconoscimento nel prossimo futuro", ha dichiarato il primo ministro Robert Golob. "Più Paesi si uniranno a noi, più forte sarà la nostra influenza su entrambe le parti (israeliana e palestinese) per ottenere un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas", ha aggiunto Golob nella dichiarazione. Il primo ministro ha affermato che la Palestina ha bisogno di qualcosa di più di un semplice gesto di riconoscimento e che la Slovenia vuole "contribuire alla riforma e al rafforzamento del governo palestinese", sostenendo la formula dei due Stati che, a suo dire, "quasi tutti vedono come una soluzione per una pace duratura". 

11:08
Francia: il riconoscimento non è un tabù ma non è il momento

Il riconoscimento dello Stato palestinese "non è un tabù" ma ora non è il momento giusto: lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Stéphane Séjourné, in una dichiarazione all'agenzia Afp.

10:31
Magistrati Israele: "Accuse Cpi senza basi, non ha potere"

Il procuratore generale di Israele Gali Baharav-Miara e il procuratore di Stato Amit Aisman hanno definito "senza basi" la richiesta del procuratore della Cpi Karim Khan di mandati di arresto nei confronti del premier Benyamin Netanyahu e del ministro della Difesa Yoav Gallant. I due maggiori magistrati israeliani hanno sostenuto di aver esaminato tutte le accuse di violazioni della legga da parte di Khan e che la Cpi non ha l'autorità di indagare e incriminare leader israeliani. "Le forze di sicurezza, inclusa l'Idf - ha detto in una nota congiunta - combattono la guerra nel pieno rispetto delle regole del diritto internazionale".

08:51
Olp: storico riconoscimento di uno Stato palestinese

L'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) ha definito oggi "storico" il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia. 

08:31
Hamas: la resistenza ha spinto a riconoscere lo Stato palestinese

Hamas ha affermato che la "coraggiosa resistenza palestinese" ha spinto Irlanda, Spagna e Norvegia a riconoscere lo Stato palestinese.

06:52
Anche Irlanda e Spagna annunciano il riconoscimento dello Stato palestinese

In un'azione coordinata, dalle rispettive capitali dopo la Norvegia anche la Spagna e l'Irlanda hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina. "Oggi, l'Irlanda, la Norvegia e la Spagna annunciano che riconosciamo lo Stato di Palestina", ha detto il premier irlandese Simon Harris in una conferenza stampa a Dublino, definendolo "un giorno storico e importante per l'Irlanda e per la Palestina". Il capo del governo spagnolo Pedro Sanchez ha confermato il riconoscimento "a partire dal 28 maggio", come già anticipato dal premier norvegese, aggiungendo che con la sua politica di "dolore e distruzione" nella Striscia di Gaza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu "mette in pericolo la soluzione a due Stati".

Al centro, il premier dell'Irlanda, Simon Harris
Al centro, il premier dell'Irlanda, Simon Harris
06:24
Leader di Hamas all'ultimo saluto per Raisi a Teheran

Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, è a Teheran per l'ultimo saluto al presidente iraniano Ebrahim Raisi, morto domenica nell'incidente dell'elicottero su cui viaggiava con il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian ed altre persone. Lo riferiscono i media iraniani. L'agenzia Irna scrive che “Haniyeh partecipa al rito funebre per il presidente martire Ebrahim Raisi a Teheran”.

Funerali di Ebrahim Raisi
Funerali di Ebrahim Raisi
06:17
Idf, ucciso uno degli autori del massacro del 7 ottobre

Le forze armate israeliane, in un'azione congiunta con l'aeronautica (Iaf), hanno ucciso a Gaza uno dei responsabili del massacro del 7 ottobre: come informa Idf sul suo profilo Telegram, “seguendo precise informazioni di intelligence, l'Iaf ha colpito ed eliminato il terrorista di Hamas, Ahmed Yasser Alkara, a Khan Yunis”. Non solo. “Ahmed Yasser Alkara ha preso parte al massacro del 7 ottobre nelle comunità del sud di Israele ed ha successivamente effettuato attacchi contro le truppe dell'Idf utilizzando missili anticarro”, fa sapere il portavoce delle milizie israeliane.

Nel resoconto dell'operazione, l'Idf ha spiegato di aver dovuto interrompere l'attacco “dopo che un bambino è stato identificato vicino al terrorista Ahmed Yasser Alkara”. Quando è stato accertato “che il bambino non fosse più nelle vicinanze del terrorista, l'Iaf lo ha eliminato assieme ad altri due, Saib Raed Abu Riba, terrorista di Hamas Nukhba, e Ans Muhammad Abu Ragila, terrorista della Jihad islamica", si legge nel comunicato dell'esercito su Telegram.

"In un'altra operazione, aerei da combattimento dell'Iaf diretti dall'intelligence hanno eliminato cinque terroristi di Hamas che operavano dall'interno della scuola Faami Aljerjawi a Daraj Tuffah, nel nord della Striscia di Gaza. Tra i terroristi eliminati c'erano Fadi Salim, capo della propaganda della Brigata Gaza di Hamas, così come tre agenti dell'intelligence di Hamas e un altro terrorista Nukhba". Secondo l'esercito israeliano, queste operazioni rappresentano "un'ulteriore prova dello sfruttamento sistematico da parte di Hamas delle infrastrutture civili, comprese scuole, ospedali ed edifici residenziali, per la sua attività terroristica nella Striscia di Gaza".

Truppe israeliane a Gaza
Truppe israeliane a Gaza
06:08
Politico: "Ucciso il 30-35% dei miliziani di Hamas"

Secondo fonti dell'intelligence Usa, è stato ucciso il 30-35% dei miliziani di Hamas ((quindi un terzo) nella guerra a Gaza. Lo ha riferito, ripreso dai media israeliani, il quotidiano Usa Politico sul suo sito, secondo cui il 65% dei tunnel della fazione islamica è ancora intatto.

05:45
Cnn: Egitto cambia i termini dell'accordo sottoposto ad Hamas

Citando tre diverse fonti, la Cnn ha riferito che l'Egitto avrebbe segretamente modificato i termini dell'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi discusso tra Israele e Hamas, determinando il fallimento dei negoziati. "Siamo stati tutti ingannati", ha detto una delle fonti. Secondo quanto spiegato, la formulazione dell'accordo sottoscritto da Hamas era diversa dalla bozza che Israele e gli Stati Uniti credevano fosse stata trasmessa all'organizzazione estremista con sede nella Striscia di Gaza. Il cambiamento da parte dei funzionari dell'intelligence egiziana, secondo le fonti, avrebbe portato a recriminazioni da parte di funzionari di Washington, Gerusalemme e del Qatar, altro Paese mediatore.

Le fonti citate dalla Cnn hanno precisato che le modifiche sarebbero state apportate da un alto funzionario dell'intelligence egiziana chiamato Ahmed Abdel Khalek, che funge
da vice di Abbas Kamel, il direttore della direzione dell'intelligence generale egiziana.

05:30
Onu sospende gli aiuti umanitari a Gaza: non c'è sicurezza

L'Onu ha deciso di sospendere la distribuzione degli aiuti a Gaza per mancanza di sicurezza e anche gli arrivi attraverso il molo galleggiante realizzato dagli Stati Uniti sono bloccati da due giorni. Secondo quanto riferisce il Guardian, anche il progetto di utilizzare quel passaggio per gli aiuti via mare è a rischio proprio a causa della mancanza di garanzie per le agenzie umanitarie da parte di Israele.