Domenica 1 Settembre 2024
NINA FABRIZIO
Esteri

Francesco ai più piccoli: "Fare la pace è facile. Se litigate, datevi la mano"

Cinquantamila giovanissimi allo stadio Olimpico per il primo raduno. La domanda più ricorrente al Pontefice: "Perché ci sono le guerre?".

Francesco ai più piccoli: "Fare la pace è facile. Se litigate, datevi la mano"

Francesco ai più piccoli: "Fare la pace è facile. Se litigate, datevi la mano"

Le emozioni arrivano alla fine, quando il canto malinconico e struggente di Amina, una bimba ipovedente di Gaza, fa stringere i 50mila accorsi allo stadio Olimpico in un solo abbraccio, in un solo battito. "Gerusalemme città di Dio – canta Amina con gli occhi socchiusi verso il cielo –, la soluzione non è violenza ma pace e dignità, non è umiliazione ma resurrezione". C’erano bambini da tutti e cinque i Continenti e anche da altri Paesi in guerra come l’Ucraina (101 nazionalità in tutto), ieri con papa Francesco per la prima Giornata mondiale dei Bambini. Un evento pensato dallo stesso Bergoglio che oggi continuerà in piazza San Pietro e poi a Regina Coeli con la partecipazione di Roberto Benigni. Intanto ieri Francesco, ancora una volta, non si è sottratto alle domande dei più piccoli.

"Perché c’è la guerra?", chiede uno. "Perché c’è l’egoismo", risponde il papa. Geronimo lo incalza: "Ma la pace è sempre possibile?". "Sì lo è", risponde Francesco. Una bimba dall’Indonesia lo provoca: "Ma tu se potessi fare un miracolo, quale miracolo faresti?". "Farei avere a tutti i bambini il necessario per mangiare, giocare e andare a scuola". Un rappresentante del continente latino-americano: "Perché ci sono persone senza casa e senza lavoro?". Anche qui il papa risponde con franchezza: "Questo è ingiusto e voi dovete chiedere conto a Dio". Poi, a cuore aperto, si rivolge a tutti: "Porto nel cuore i bambini che soffrono la guerra. I bambini vogliono costruire un mondo di pace dove siamo tutti fratelli. So che anche voi siete tristi per loro. Ci sono bambini feriti, malati e nessuno li cura".

In mattinata, nel palazzo apostolico vaticano, aveva ricevuto una delegazione di bambini palestinesi ed ucraini. Addirittura alcuni di questi, giunti da Leopoli, mostravano arti amputati a causa delle bombe. Vittime innocenti dell’orrore. "I bambini ucraini non sorridono", ha dovuto constatare Francesco che ha riservato loro benedizioni, calde carezze, baci. Ai bambini dello stadio Olimpico insegna piccoli trucchi per fare la pace: "Può succedere giocando con gli altri bimbi di fare la lotta ma dobbiamo andare avanti. Chiediamo scusa, diciamo grazie, perdoniamo. E poi, guardate bene, stringiamo la mano: fatelo quando dovete fare pace".