Martedì 30 Aprile 2024

Coronavirus nel mondo, crescono i contagi fuori dalla Cina

La vicina Corea del Sud registra un aumento. Primi infetti in Israele e Libano: Oms: "Preoccupano i casi che non hanno un chiaro 'legame epidemiologico' con la Cina"

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Roma, 22 febbraio 2020 - Cresce il numero dei contagiati dal nuovo coronavirus nel mondo. Il bilancio, in costante aumento, è ormai quasi a quota 78 mila, e 2.362 i decessi. La stragrande maggioranza dei contagi, 76.291, è in Cina, dove ci sono anche 2.250 morti, quasi tutti nell'Hubei. Ma se le autorità di Pechino registrano un calo nel numero di nuove infezioni, passate dalle 889 di ieri a 397, nel resto del mondo la situazione è in via di lento ma inesorabile peggioramento. 

La vicina Corea del Sud denuncia un netto incremento dei casi accertati, da 229 di ieri a 433. Nel Paese, l'altro grande focolaio dopo la Cina, una setta religiosa si è messa in auto-isolamento perchè considerata l'origine dell'epidemia.

Poi, oltre l'Italia, che con 2 morti e i più di 59 contagiati è l'esempio di come in poco tempo la situazione possa precipitare anche per un solo caso sottovalutato, si registrano picchi nei contagi in Iran (28 contagiati e sei morti) e in alcuni Paesi mediorientali come Libano e Israele. Tel Aviv è alle prese con il primo caso, e inquietanti collegamenti non mancano: 9 dei nuovi positivi al contagio in Corea del Sud avevano trascorso recentemente otto giorni in Israele. Negli Emirati Arabi Uniti i casi salgono a 13: un uomo di nazionalità iraniana di 70 anni e sua moglie di 64 anni sono risultati positivi al nuovo coronavirus. Lo riferiscono le autorità sanitarie.

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Nel mondo cresce soprattutto la preoccupazione per i casi di contagio che non hanno un chiaro "legame epidemiologico" con la Cina. Una situazione che spinge Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), a ribadire: "Nonostante il numero totale dei casi registrati fuori dalla Cina resti relativamente piccolo, siamo preoccupati per il numero dei casi che non hanno un chiaro legami epidemiologico, come una storia di viaggio in Cina o contatti con un caso confermato''. 

"E' anche motivo di preoccupazione come il virus si stia diffondendo in altre parti del mondo'' continua il direttore dell'Oms, che avverte: "Si sta restringendo la finestra di possibilità'' per contenere il virus. ''La nostra preoccupazione più grande continua a essere quella che si diffonda in quei Paesi dove il sistema sanitario è più debole'', ha concluso Tedros Adhanom Ghebreyesus.

I dati aggiornati a sabato 22 febbraio

Cina "continentale": 76.291 contagi - 2.350 morti Giappone: 751 contagi - tre morti Corea del Sud: 433 contagi - due morti Singapore: 86 contagi  Hong Kong: 69 contagi - due morti  Thailandia: 35 contagi  Stati Uniti: 35 contagi  Italia: 59 contagi - due morti  Iran: 28 contagi - sei morti  Taiwan: 26 contagi - un morto  Australia: 23 contagi  Malaysia: 22 contagi  Germania: 16 contagi  Vietnam: 16 contagi  Francia: 12 contagi - un morto  Emirati Arabi Uniti: 13 contagi  Macao: 10 contagi  Canada: 9 contagi  Regno Unito: 9 contagi  Filippine: 3 contagi - un morto  India: 3 contagi  Russia: 2 contagi  Spagna: 2 contagi  Belgio: 1 contagio  Cambogia: 1 contagio  Egitto: 1 contagio  Finlandia: 1 contagio  Israele: 1 contagio  Libano: 1 contagio  Nepal: 1 contagio  Sri Lanka: 1 contagio  Svezia: 1 contagio.