
Un ferito dell’attentato alla stazione. viene trasportato nell’ambulanza
L’ennesimo attacco con il coltello ha scosso la Germania. Ad Amburgo una donna di 39 anni, intorno alle 18 di ieri, ha colpito all’impazzata attorno a sé ferendo 12 persone, tre delle quali sono in pericolo di vita. Subito dopo la responsabile dell’aggressione è stata fermata dalla polizia. È stata la Bild a raccontare per prima che alcuni dei feriti sono stati soccorsi anche sui treni, mentre il traffico ferroviario è stato fermato. La matrice dell’agguato non è ancora stata chiarita dagli inquirenti, anche se le modalità riaccendono i riflettori sul terrorismo. Secondo la stessa Bild, però, la donna sarebbe nota alla polizia e considerata mentalmente disturbata.
E del resto i numerosi attentati dell’ultimo anno, soprattutto in periodi preelettorali, hanno influenzato molto anche le decisioni politiche. Il governo di Friedrich Merz ha promesso il polso fermo sull’immigrazione e ha già annunciato di voler rafforzare i controlli alle frontiere, dislocando 3.000 agenti di polizia federale a su questo fronte. Una decisione che ha sollevato comunque polemiche, comportando un problema nella gestione della sicurezza proprio negli scali ferroviari e negli aeroporti. Le misure del nuovo esecutivo insediatosi da poche settimane vengono prese anche per frenare l’ascesa dell’ultradestra di Afd, che si avvantaggia proprio del clima di generale insicurezza e cavalca la xenofobia, spingendo su un piano di "remigrazione" che dovrebbe riguardare centinaia di migliaia di persone in Germania.
Nei mesi scorsi i fatti di sangue sono clamorosamente aumentati. Lo scorso 20 maggio a Bielefeld un cittadino siriano ha ferito gravemente quattro persone. Il 21 febbraio, invece, un diciannovenne siriano aveva accoltellato un turista, ferendolo gravemente, al Memoriale dell’olocausto di Berlino. Anche in questo caso per gli inquirenti il motivo era religioso, sullo sfondo dell’odio antisemita: l’uomo voleva uccidere "ebrei". Al 22 gennaio risale uno dei casi che più ha colpito l’opinione pubblica: la morte di due persone, tra cui un bimbo di due anni, per mano di un 35enne afghano, anche in questo caso armato di coltello. L’anno scorso, a maggio, sempre un afghano aveva ucciso con un coltello un poliziotto e ferito altre cinque persone.