Roma, 13 giugno 2025 – Alla fine è successo: la scorsa notte Israele ha attaccato e colpito una serie di basi militari e centri dedicati all'arricchimento dell'uranio in Iran. Teheran ha già fatto sapere che la sua risposta sarà "devastante", ribadendo il suo diritto al nucleare proprio per difendersi dagli attacchi dello Stato ebraico.
L’arsenale iraniano
In effetti, il regime dei pasdaran può contare su un arsenale di tutto rispetto, sebbene al momento non siano mai state testate delle armi di distruzione di massa. Il dubbio c'è: Teheran finanzia un grande programma nucleare, l'Aiea ha appena approvato una risoluzione contro il Paese e per l'Idf dispone di materiale sufficiente a produrre 15 bombe atomiche.

I missili Sejjil
Il regime iraniano dispone di più di una trentina di tipologie di missili, sia risalenti agli anni Ottanta che di tecnologia più moderna. Uno dei fiori all'occhiello è rappresentato da Sejjil-1 e Sejjil-2, razzi a propellente solido. Si tratta di evoluzioni dei missili della serie Shahab, in servizio dal 2014. Sejjil-1 fa parte della tipologia superficie-superficie ed è in grado di colpire fino a 2.400 chilometri dal punto di lancio. Sejjil-2, invece, è un missile balistico a medio raggio, in grado di spingersi fino a 2.000 chilometri. La velocità raggiunta nella fase finale del volo può raggiungere i 16 mila chilometri orari (Mach 13). Qualora un giorno l'Iran volesse lanciare una testata nucleare, gli analisti sostengono che la scelta più ovvia potrebbe ricadere su uno dei Sejjil.
Gli Emad
Anche i missili Emad si basano sulla tecnologia di Shahab-3, e hanno la capacità di trasportare testate di 750 chilogrammi fino a 1.700 chilometri dal punto di lancio. Rispetto al suo predecessore, il razzo può detonare al di sopra dell'obiettivo, mentre è ancora in aria, causando più danni. Ciò lo rende perfetto per carichi nucleari, biologici o chimici. Emad ha un'accuratezza di 50 metri, una grande precisione.
Il khorramshahr
Khorramshahr, testato per la prima volta nel gennaio 2017, è un missile balistico a medio raggio, in grado di raggiungere obiettivi distanti fino a 2.000 chilometri con un carico di ben 1.800 chilogrammi. La velocità massima raggiungibile è pari a quasi 20 mila chilometri all'ora.
I Kheibar Shekan
Il missile Kheibar Shekan può raggiungere velocità decisamente più circoscritte - fino a un massimo di 6.174 chilometri all'ora all'impatto - con un carico di 500 chilogrammi. Interessante è il nome, che fa riferimento a una fortezza di Khaybar, abitata da ebrei e conquistata dai musulmani nel 628; 'shekan' significa invece 'distruttore'.

Gli Haj Qasem
La Haj Qasem è una serie di missili che portano il nome del comandante dei pasdaran Qasem Soleimani, eliminato dagli Stati Uniti nel gennaio 2020. L'ultima versione, il Qasem Bassir, è stata testata appena un mese fa. Può raggiungere obiettivi distanti 1.200 chilometri ed è resistente ai controattacchi. In altre parole, secondo le forze iraniane, è in grado di penetrare le difese aeree di uno Stato nemico. Gli analisti occidentali credono tuttavia che tali informazioni possano essere influenzate dalla propaganda.
Missili russi e cinesi
Parte dell'arsenale iraniano si ispira o addirittura copia alcuni missili in dotazione ad altri eserciti. È il caso, ad esempio, della serie Kowsar - copia dei cinesi C-701 e TL-10 - e degli stessi Khorramshahr, basati sui Musudan delle forze nordcoreane. Inoltre, alcune fonti riportano che i pasdaran abbiano a disposizione anche alcuni Iskander prodotti in Russia.