Mercoledì 2 Ottobre 2024

11 settembre, ha patteggiato l’uomo accusato di essere la mente dell’attentato. Eviterà la pena di morte

Sheikh Mohammed insieme ai due presunti complici si dichiareranno colpevoli, in cambio il procuratore non chiederà la pena capitale. Il caso giudiziario era arenato da decenni, a causa dei metodi di interrogatorio utilizzati sui tre imputati, detenuti per anni a Guantanamo

Khalid Sheik Mohammed, la mente dell'attentato

Khalid Sheik Mohammed, la mente dietro l'attentato dell'11 settembre

Roma, 1 agosto 2024 – Il Dipartimento della Difesa statunitense ha dichiarato che è stato raggiunto un accordo con l’uomo accusato di aver progettato gli attentati dell’11 settembre 2001 e due suoi complici. I dettagli dell’accordo non sono stati resi noti, ma secondo la CNN Khalid Sheikh Mohammed, la mente dietro l’attentato, Walid Muhammad Salih Mubarak Bin Attash e Mustafa Ahmed Adam al-Hawsawi si dichiareranno colpevoli. In cambio, l’accusa non chiederà la pena di morte.

Le informazioni note sull’accordo sono contenute in una lettera che i pubblici ministeri hanno inviato una lettera alle famiglie delle vittime e dei sopravvissuti, poco prima che il Dipartimento della Difesa annunciasse la notizia in un comunicato stampa mercoledì sera.

Nella lettera, i procuratori scrivono: “Riconosciamo che lo stato del caso in generale, e questa notizia in particolare, susciterà comprensibilmente e opportunamente intense emozioni, e ci rendiamo anche conto che la decisione di stipulare un accordo pre-processuale sarà accolta da reazioni contrastanti tra le migliaia di familiari che hanno perso i loro cari”. La decisione di stipulare l’accordo “non è stata presa a cuor leggero”, ma è sembrata “il miglior percorso verso la conclusione e la giustizia in questo caso”.

I tre attentatori sono stati detenuti per anni nella base della Marina statunitense di Guantanamo Bay, a Cuba, senza essere processati. Le trattative per il patteggiamento sono iniziate a marzo 2022 e l’accordo finale prevede che i tre imputati si dichiarino colpevoli di tutti i capi d’accusa, tra cui figura l’omicidio di 2.976 persone, tutte elencate per nome nel capo di imputazione. 

Il patteggiamento permetterà di evitare un processo lungo e complicato. “Questo è l'accordo meno peggiore che possa esistere nel mondo reale”, ha dichiarato Peter Bergen, esperto di terrorismo e analista di sicurezza nazionale della CNN. Il caso giudiziario era arenato da due decenni: “Erano ancora in fase di udienza preliminare –  ha detto Bergen – È stato meglio ottenere un accordo”.

Dopo la sua cattura in Pakistan nel 2003,  Khalid Sheikh Mohammed è stato accusato di una lunga lista di crimini, tra cui cospirazione, omicidio, attacco a civili, lesioni gravi, distruzione di proprietà e terrorismo. I procuratori degli Stati Uniti avevano dichiarato che avrebbero richiesto la pena di morte

Tuttavia, il processo è stato rimandato per diversi anni perché durante la prigionia nelle carceri segrete della CIA negli anni 2000, Mohammed e i suoi complici sono stati sottoposti a tecniche di interrogatorio particolarmente brutali, tra cui il waterboarding, ora illegale. Per i procuratori era difficile capire come ammettere in tribunale delle prove ottenute sottoponendo i prigionieri a tortura. 

Nel 2021 sembrava che il processo fosse pronto ad iniziare, ma i ritardi causati dalle dimissioni di due giudici e dalla pandemia hanno fatto slittare nuovamente la data. Ora i tre presunti cospiratori dovranno affrontare un'udienza di condanna che ,secondo la lettera inviata alle famiglie, non si terrà prima della prossima estate. 

Durante il processo, i membri delle famiglie “potrebbe avere l’opportunità di testimoniare” e la giuria prenderà in considerazione le dichiarazioni nel determinare la sentenza. Come parte dell'accordo, gli imputati hanno accettato di rispondere alle domande dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime sul loro ruolo e sulle ragioni che li hanno spinti a condurre gli attacchi.

J.D. Vance, il vice di Donald Trump, ha bollato come ridicolo e sorprendente il patteggiamento “Pensate a che punto siamo arrivati: il Dipartimento di Giustizia di Joe Biden e Kamala Harris è stato armato per perseguire i loro oppositori politici, ma stringe accordi con i terroristi dell'11 settembre", ha osservato il repubblicano. "Abbiamo bisogno di un presidente che uccida i terroristi, non che tratti con loro", ha concluso.