Mercoledì 24 Aprile 2024

Berlusconi, l'inesauribile istrione

Con lo sbarco sui social più di tendenza, il Cav conferma la sua capacità di adattarsi al nuovo. O almeno a provarci. Oltre a un vitalismo non scontato per un leader di 85 anni

Un frame dal video sul profilo Facebook del presidente di Fi, Silvio Ber

Un frame dal video sul profilo Facebook del presidente di Fi, Silvio Ber

La classifica è impietosa e definitiva. Siamo proprio su sistemi solari differenti. Silvio Berlusconi straccia tutti i  competitor:  6 milioni e rotti di visualizzazioni, pare sia il leader che, nel mondo, ha avuto l’esordio migliore. Nulla prova che quelle visualizzazioni si trasformeranno in voti, i sondaggi anzi attestano il contrario. In compenso, il primato assoluto spiega nei dettagli perché Berlusconi sia stato il perno del sistema politico italiano per decenni e quanto l’eco sia arrivato anche ai ragazzi.

Quelli che affollano Tik Tok, anzi Tik Tok Tak come propone di chiamarlo l’immaginifico Cavaliere. Già perché giovani, che nel 1994 neppure erano nati, dovrebbero accorrere  per ascoltare le barzellette, i proclami, le battute, gli ammiccamenti, le promesse di un ultraottantenne? Capita di rado, capita solo se quel signore è Silvio Berlusconi. L’uomo che è riuscito a fare del ’teatrino della politica’, un teatro nel vero senso della parola: il palcoscenico per il suo istrionismo.

In questi dati è iscritta la gigantesca riforma – non necessariamente per il meglio –  del sistema politico operata da Silvio Berlusconi. Adesso anche  quelli più apparentemente distanti dai suoi modi spesso sfrontati – Enrico Letta, per esempio –  sono suoi eredi. Giocano cioè la partita sul tavolo che ha apparecchiato il signore d’Arcore. Adoperano –  qualcuno meglio, qualcuno peggio ma nessuno al suo livello –  le stesse armi. C’è da chiedersi che cosa sarebbe la portaerei mediatica azzurra oggi con a disposizione mezzi di comunicazioni all’epoca inesistenti. Insomma, la rete e i social. Forse la resa sarebbe stata minore di quella televisiva, perché Berlusconi al nocciolo è uomo di televisione. Ma forse anche no. Di certo, la prova  di questi giorni lascia aperto il dubbio.

Ci vuole intelligenza non politica ma mercantile per presentarsi nel social più fantasioso e scarmigliato in austero doppiopetto blu. Per poi contraddire quell’immagine mitragliando barzellette. Ci vuole astuzia mediatica per sfidare, con 85 primavere sulle spalle, il social che più di tutti esalta l’aspetto fisico, la giovinezza, la forma perfetta. Berlusconi è sempre stato il vero grande maestro della televendita. Anche se non smerciava cosmetici ma formule che promettevano al Paese gli stessi effetti miracolosi che Wanna Marchi suggeriva ai singoli per migliorare il loro aspetto. Vendere in rete richiede doti diverse ma l’ultimo exploit induce a credere che il Berlusconi di allora sarebbe stato perfettamente capace di adeguarsi ai tempi, al mezzo e al nuovo pubblico. Quanto la cosa possa funzionare oggi però è tutt’altro discorso. In fondo molti di quelli che hanno aperto Tik Tok volevano divertirsi, curiosare, qualcuno ridere, qualcuno commuoversi.

La sfida di Berlusconi stavolta è arpionare una parte di quegli spettatori per caso e sedurli come era capace di fare sul piccolo schermo. Che ce la faccia è difficile,  non  impossibile.