Venerdì 26 Aprile 2024

Elezioni, scienziati e premi Nobel ai leader politici: il futuro del Paese è nella ricerca

Lettera-appello inviata a tutti i partiti: dal Pnrr opportunità unica, ma una volta terminati i fondi cosa succederà?

Ricerca scientifica

Ricerca scientifica

Non dimenticare la scienza nei programmi elettorali: è questo l'invito contenuto in una lettera inviata a tutti i leader politici, in vista delle elezioni, da un gruppo di scienziati di livello internazionale, fra i quali molti membri dell'Accademia dei Lincei.

Tra i firmatari il Premio Nobel Giorgio Parisi, vicepresidente dei Lincei, e i fisici Ugo Amaldi, presidente della Fondazione Tera, Luciano Majani della Sapienza Università di Roma e Lucia Votano dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Alcuni dei firmatari soo anche i promotori del Programma quinquennale della ricerca proposto recentemente e rivolto al mondo politico.  "Siamo un gruppo di scienziate, scienziati e manager della scienza che ritiene che il futuro del nostro Paese dipenda in modo rilevante dalla qualità, dalla quantità e dalla capacità di programmare la ricerca scientifica e con essa il futuro e il ruolo delle università e degli enti di ricerca", si legge nella lettera, inviata anche alle commissioni Cultura di Camera e Senato.

Tra i firmatari ci sono anche l'immunologo Alberto Mantovani, della Humanitas University di Milano e la bioeticista Cinzia Caporale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). "I fondi del Pnrr hanno dato al nostro Paese una grande opportunità: per la prima volta da decenni ci sono per la ricerca pubblica fondi, progetti organico e tempi certi per la loro realizzazione", osservano i firmatari della lettera, osservando che "ciò avvicina l'Italia a Francia e Germania e fa immaginare un futuro per la nostra ricerca, anche considerando che i nostri scienziati hanno una produttività di lavori eccellenti più alta rispetto a quella degli altri Paesi".

I ricercatori si chiedono, però, "una volta terminati i fondi del Pnrr cosa succederà? Che fine faranno i progetti iniziati? Come saranno finanziate, nel frattempo e successivamente, le ricerche non considerate dal Pnnr?". Adesso, si legge ancora nella lettera, "per dare continuità a quanto abbiamo costruito è fondamentale immaginare il futuro. Un'attività propria della politica" e "per offrire alla politica un progetto realistico è stato elaborato un piano dettagliato nei contenuti e nelle coperture finanziarie", aggiungono i firmatari riferendosi alla proposta del Piano quinquennale per la ricerca. "Su di esso - aggiungono - speriamo possa esserci una larga convergenza", e concludono invitando i politici a "esaminarlo e a parlarne durante la campagna elettorale, perché il futuro dell'Italia si gioca sulla scienza".