Venerdì 26 Aprile 2024

Il centenario della marcia su Roma. I partigiani sfilano a Predappio

Ieri la manifestazione antifascista dell’Anpi nella città natale del duce. Il sindaco non c’è: altri impegni

I manifestanti dell'Anpi a Predappio (foto Frasca)

I manifestanti dell'Anpi a Predappio (foto Frasca)

Sono state mille le persone che hanno partecipato a ’Predappio libera’, iniziativa organizzata ieri dall’Anpi per ricordare che il 28 ottobre 1944 i partigiani, guidati da Giuseppe Ferlini (poi sindaco fino al ’46), insieme ai polacchi dell’Ottava armata, liberarono dai nazifascisti il paese dov’era nato Benito Mussolini. Quando accadde, spiega Gianfranco Miro Gori, presidente provinciale dell’Anpi, il messaggio inviato fu semplice: "È ora che ve ne andiate a casa".

Eppure questo conflitto, che nella prima metà del Novento fu così tragico, continua a persistere seppur a livello puramente ideologico. Tanto che dopo i partigiani, domani sarà la volta dei nostalgici sfilare per Predappio in occasione ovviamente dei 100 anni dalla marcia su Roma, che ricorrevano proprio ieri ma che gli Arditi celebrano tradizionalmente nella domenica più vicina all’anniversario. Evitata così la scomoda contemporaneità delle manifestazioni, se ieri tutto è filatio liscio altrettanto ci si aspetta per domani, quando comunque ci saranno ben più riflettori puntati sul paese forlivese.

L’iniziativa ieri dell’Anpi, peraltro, non ha ricevuto il patrocinio del Comune di Predappio, guidato da un’amministrazione di centrodestra, suscitando le conseguenti polemiche. Il primo cittadino è stato chiamato in causa dal presidente della Provincia, Enzo Lattuca (Pd). "Noi non abbiamo avuto alcuna esitazione a dare il patrocinio. Una manifestazione così dobbiamo farla tutti gli anni. Purtroppo lo stesso non ha fatto il Comune di Predappio. Ritengo che sia stata una grande occasione persa".

Tanti gli amministratori presenti, a occhio tutti di centrosinistra; grande assente, tra gli altri, anche il Comune di Forlì, anch’esso guidato dal centrodestra. Il sindaco Gian Luca Zattini, per precedenti impegni, aveva avvisato l’Anpi dell’assenza.

Il corteo, che ha unito le due piazze del paese (Sant’Antonio e Garibaldi), si è fermato davanti all’uffcio delle poste e alla stazione dei carabinieri. Nella prima si rifugiò Ferlini la sera prima della liberazione, mentre i militari collaborarono con i partigiani per liberare Predappio. A infiammare gli animi è stato Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno di sette fratelli fucilati nel ‘43 a Reggio Emilia: "Noi non ci mettiamo a litigare con questi qui. Che tornino nelle fogne dove li abbiamo già mandati in passato. Il nemico attuale non è il fascismo, ma è il capitalismo che triplica le bollette e che ci licenzia senza dirci il perché".

A Predappio sono arrivati rappresentanti dell’Anpi anche da Bologna, Ancona e Piacenza. A sventolano ci sono anche bandiere di Arcigay e 6000 Sardine, con una nutrita rappresentanza della Cgil. E quando il corteo è passato davanti alle vetrine di ’Predappio Tricolore’, negozio che vende souvenir fascisti – vedi la t shirt ’Predappio, città del Capo’ –, le forze dell’ordine hanno serrato le fila. Ma il massimo che accade è che qualche partecipante si avvicini per scattare una foto ai prodotti in vendita. In piazza Garibaldi è toccato ai rappresentanti dell’Anpi chiudere il pomeriggio.

"Il fascismo, come disse il presidente Sandro Pertini, non è un’opinione, ma un crimine. Chiediamo da questa piazza di Predappio che siano sciolte tutte le organizzazioni di matrice fascista. Mai più fascismi: questa l’arringa finale di Vincenzo Calò, della segreteria nazionale. In prima linea anche Nara Lotti, 94enne, per otto mesi giovanissima staffetta partigiana: "Ricordo una guerra bruttissima, che ha portato tanti traumi – ha detto –, ma alla fine liberammo l’Italia". E anche oggi, col governo di Giorgia Meloni, "lotto da seduta, ma lotto". E ora la scena passa a chi commemorerà la marcia su Roma: a Predappio la storia comunque non passa.