Roma, 17 febbraio 2023 – Continua il braccio di ferro nella maggioranza sulla mini-proroga del Superbonus per i condomìni che hanno completato almeno il 60% dei lavori. Da una parte Forza Italia che spinge per uno slittamento della scadenza del 31 dicembre, data ultima per ultimare i cantieri e conservare l’incentivo del 110%. Dall’altra parte il ministero dell’Economia, guidato da Giancarlo Giorgetti, che al massimo è pronto a concedere uno slittamento dei termini per la presentazione della documentazione sullo stato di avanzamento dei lavori.
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Nulla di più e, soprattutto, con una condizione irrinunciabile: che non abbia nessuna ricaduta sui conti pubblici. Una strada condivisa anche da Fratelli d’Italia, che ha già suggerito di inserire la norma nel decreto mille-proroghe.
Gli "azzurri", però, non cedono e, nelle ultime ore, c’è anche chi sta studiando un blitz per inserire la norma già nella manovra economica, magari nella maratona notturna che comincerà oggi, nel tardo pomeriggio, per chiudere l’esame del provvedimento entro domani 18 e far approdare subito dopo la legge in Aula a Palazzo Madama.
"Sui bonus edilizi non è stata ancora trovata la soluzione, il governo deve individuarla prima della fine dell’anno – spiega in una nota il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli –. Deve essere perseguito con determinazione chi ha abusato e truffato lo Stato, ma i tanti cittadini e le aziende oneste devono poter completare i lavori ottenendo una proroga".
Uno slittamento di pochi mesi, insiste Barelli: "Il ministro Giorgetti fa giustamente il suo mestiere, quello di tenere i conti dello Stato in ordine proprio nel momento in cui stiamo discutendo in Europa il patto di stabilità. Ma Forza Italia ritiene si possa trovare la quadra".
L’intervento in extremis prorogherebbe fino ad aprile il termine per completare i lavori sia pure solo per i condomini che a fine anno hanno tagliato il traguardo del 60% dello stato di avanzamento. Un’operazione che, secondo i calcoli di Forza Italia, costerebbe circa 220 milioni all’anno da qui al 2027.
Resta sempre in pista, però, l’ipotesi meno onerosa, presentata da Fdi, che prevede uno slittamento "tecnico" di una decina di giorni per la presentazione dei Sal (gli Stati di avanzamento dei lavori), dal 31 dicembre al 10 gennaio. "Ho letto dichiarazioni anche di una certa apertura da parte del ministro Giorgetti, indipendentemente dagli esiti anche onerosi del Superbonus in questi anni - argomenta Dario Damiani di FI, uno dei relatori della manovra - Vediamo se questa norma tecnica può entrare già nella legge di Bilancio, interessa soltanto i condomìni che possono segnalare a stato di avanzamento siano arrivati i lavori rispetto al 60% registrato dall’Agenzia delle Entrate. Almeno questo, e basta".
Il problema è che l’inserimento dell’emendamento-Sal nel decreto mille-proroghe rischia di creare ulteriori pasticci. Il provvedimento, infatti, arriva come sempre a fine anno, ma - spiegano ambienti tecnici parlamentari - i professionisti che seguono i progetti di ristrutturazione dei condomini interessati dal superbonus, devono avere il tempo di rendicontare i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023, anche se il Sal straordinario si presenterebbe a gennaio.
Per questo è necessario far sapere loro, con un segnale concreto, che la misura entra nella legge di bilancio. A favore di una proroga del superbonus anche gran parte dell’opposizione, a partire da Pd e Cinquestelle. Contrario, invece, il leader di Azione, Carlo Calenda.