Mercoledì 24 Aprile 2024

Un gigante buono da 10 miliardi di euro

UNA DELLE IMPRESE "più antiche ed emblematiche del capitalismo belga", come lo definiva mesi fa l’autorevole quotidiano di Bruxelles Le Soir. E che in effetti, Solvay sia uno dei gruppi industriali "bandiera" del Paese di René Magritte è cosa abbastanza risaputa. È pure naturale che tanto credito sia supportato da numeri pesanti: 110 siti produttivi e 20 centri di ricerca in 64 Paesi, oltre 21mila addetti e un fatturato nel 2021 superiore ai 10 miliardi euro. Ed è forse meno acquisito il forte radicamento in Italia del gruppo di Bruxelles, famoso per il Bicarbonato di Sodio Solvay ma anche leader nella produzione chimica e nella lavorazione di materie plastiche speciali. Presenza tutt’altro che marginale, confermata dai 1.818 dipendenti impegnati in ben 6 sedi sparse per la penisola e dal giro d’affari valutato in 1.676 milioni di euro.

Una geografia saldata nell’adesione di Solvay Italia a Confindustria e rafforzata nella versatilità produttiva e industriale che le varie sedi presenti nel Belpaese riescono effettivamente a garantire. Notissimo lo stabilimento Solvay per la produzione di soda a Rosignano, nel Livornese, investimento che nei decenni ha trasformato quella che, 110 anni fa, era una semplice area agricola da bonificare in una sorta di "Company town" cresciuta con servizi e strutture educative, sanitarie e sociali anche grazie agli investimenti della società belga, tant’è che il nome ufficiale della località è ormai quello di "Rosignano Solvay". Non meno strategica è la sede di Bollate, alle porte di Milano, che ospita l’Head Quarter di Solvay Italia oltre che un Centro di Ricerca di livello mondiale per fluoro-polimeri. Importanti anche gli stabilimenti di Ospiate, sempre nel Milanese (produzione di tensioattivi anionici e non ionici utilizzati nei settori dell’agricoltura e dell’industria) e di Spinetta Marengo nell’Alessandrino (polimeri speciali utilizzati nei settori ad alta tecnologia). E in Toscana, oltre a Rosignano, ci sono altri due insediamenti ci produttivi: a Massa per il bario e i derivati utilizzati nell’elettronica e a Livorno dove si producono silici per pneumatici di nuova generazione. Sullo sfondo, gli investimenti annui di Solvay Italia per oltre 100 milioni di euro; la volontà di promuovere l’economia circolare; e la rinnovata attenzione al rapporto con il contesto sociale e territoriale in cui i vari siti produttivi aperti dal gruppo belga si trovano a operare.

P. G.

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