UNA DELLE IMPRESE "più antiche ed emblematiche del capitalismo belga", come lo definiva mesi fa l’autorevole quotidiano di Bruxelles Le Soir. E che in effetti, Solvay sia uno dei gruppi industriali "bandiera" del Paese di René Magritte è cosa abbastanza risaputa. È pure naturale che tanto credito sia supportato da numeri pesanti: 110 siti produttivi e 20 centri di ricerca in 64 Paesi, oltre 21mila addetti e un fatturato nel 2021 superiore ai 10 miliardi euro. Ed è forse meno acquisito il forte radicamento in Italia del gruppo di Bruxelles, famoso per il Bicarbonato di Sodio Solvay ma anche leader nella produzione chimica e nella lavorazione di materie plastiche speciali. Presenza tutt’altro che marginale, confermata dai 1.818 dipendenti impegnati in ben 6 sedi sparse per la penisola e dal giro d’affari valutato in 1.676 milioni di euro.
Una geografia saldata nell’adesione di Solvay Italia a Confindustria e rafforzata nella versatilità produttiva e industriale che le varie sedi presenti nel Belpaese riescono effettivamente a garantire. Notissimo lo stabilimento Solvay per la produzione di soda a Rosignano, nel Livornese, investimento che nei decenni ha trasformato quella che, 110 anni fa, era una semplice area agricola da bonificare in una sorta di "Company town" cresciuta con servizi e strutture educative, sanitarie e sociali anche grazie agli investimenti della società belga, tant’è che il nome ufficiale della località è ormai quello di "Rosignano Solvay". Non meno strategica è la sede di Bollate, alle porte di Milano, che ospita l’Head Quarter di Solvay Italia oltre che un Centro di Ricerca di livello mondiale per fluoro-polimeri. Importanti anche gli stabilimenti di Ospiate, sempre nel Milanese (produzione di tensioattivi anionici e non ionici utilizzati nei settori dell’agricoltura e dell’industria) e di Spinetta Marengo nell’Alessandrino (polimeri speciali utilizzati nei settori ad alta tecnologia). E in Toscana, oltre a Rosignano, ci sono altri due insediamenti ci produttivi: a Massa per il bario e i derivati utilizzati nell’elettronica e a Livorno dove si producono silici per pneumatici di nuova generazione. Sullo sfondo, gli investimenti annui di Solvay Italia per oltre 100 milioni di euro; la volontà di promuovere l’economia circolare; e la rinnovata attenzione al rapporto con il contesto sociale e territoriale in cui i vari siti produttivi aperti dal gruppo belga si trovano a operare.
P. G.
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