di Egidio Scala
È un bilancio importante, denso di numeri e di obiettivi raggiunti, quello tracciato da Autostrade per l’Italia sul finire del 2023. Il Gruppo, fortemente impegnato per la rigenerazione e lo sviluppo degli oltre 3000 chilometri di rete autostradale in gestione, fa il punto sulle attività portate avanti nel corso dell’anno e delineando le sfide per il 2024, soprattutto in vista dell’avvio delle fasi realizzative delle grandi opere.
Solo nel 2023 Aspi ha attivato e gestito oltre 110.000 interventi con un impegno di oltre 1,6 miliardi di euro per proseguire le attività di manutenzione, continuare o avviare il lavoro di realizzazione delle grandi nuove infrastrutture necessarie per far fronte alla saturazione di alcune tratte e, soprattutto, per proseguire il lavoro di ammodernamento degli asset autostradali. Interventi che avranno ricadute sui territori della filiera generando, per ogni euro investito, 3 euro di indotto. Nel dettaglio, si tratta di oltre mezzo miliardo speso per la manutenzione della rete e di circa 1,1 miliardi di euro spesi per gli investimenti in ammodernamento (oltre 700 milioni) e per le nuove opere (circa 400 milioni di euro), attività queste ultime due che sono state portate avanti attraverso l’installazione di oltre 300 grandi cantieri.
L’anno in corso è stato quello che ha posto le basi per la realizzazione del rilevante piano di investimenti di Aspi, grazie all’avvio dei cosiddetti lotti 0, attività propedeutiche che accelerano la messa a terra delle grandi opere previste dal Piano industriale di Aspi, tra cui la Gronda di Genova, il Passante di Bologna, e una serie di ampliamenti autostradali nei nodi e nelle tratte più intensamente trafficate della rete. A queste attività si aggiungono quelle già concluse e inaugurate nel corso del 2023: l’apertura a settembre della quinta corsia sulla A8 tra la barriera di Milano Nord e l’autostrada A9 Lainate-Como-Chiasso per un investimento di circa 150 milioni di euro. Aperti anche i primi 3,5 chilometri di quarta corsia dinamica della A4 in area milanese tra gli svincoli di Viale Certosa e Sesto San Giovanni, la prima in Italia dotata di un sistema di rilevamento automatico di incidenti e anomalie di traffico (Automatic Incident Detection). Entro la fine dell’anno verranno aperti ulteriori 2,5 chilometri dallo svincolo di Cormano verso nord.
In totale nell’ultimo anno sono state oltre 14 milioni le ore di lavoro in cantiere, che hanno visto impegnate più di 8mila persone. Inoltre sempre nel 2023, l’indice infortunistico del Gruppo Aspi si è ridotto di circa il 20% rispetto al 2022, confermando così il trend positivo degli ultimi anni che ha visto una diminuzione di oltre il 60% degli infortuni. Grazie al lavoro proseguito nell’anno che sta per concludersi, il Gruppo ha portato all’84% di avanzamento il grande piano di potenziamento degli impianti nelle gallerie, avviato in adeguamento agli standard di sicurezza previsti dalle normative europee. E proseguirà anche il prossimo anno l’azione di ammodernamento degli asset autostradali strategici – gallerie, viadotti e barriere di sicurezza – insieme alle iniziative di potenziamento autostradale, per una previsione di investimenti di circa 1,4 miliardi di euro che si aggiungono alla prosecuzione del piano di manutenzione annuale, di circa 0,4 miliardi di euro.
A garantire l’avanzamento delle attività le sinergie sviluppate all’interno del Gruppo, a partire da Tecne, seconda società di ingegneria del Paese con oltre mille dipendenti, e Amplia, player di primo piano nel mondo delle costruzioni. Un ruolo fondamentale è stato giocato dalle società del Gruppo impegnate nello sviluppo di tecnologie. Grazie a Movyon, infatti, è diventato sempre più importante l’impiego del tech nell’ammodernamento della rete per favorire i progetti di mobilità del futuro.
"L’impegno del Gruppo per lo sviluppo degli asset – dichiara Roberto Tomasi, Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia – prosegue spedito. La rete autostradale è e continuerà a essere per il Paese l’ossatura portante della mobilità delle merci e delle persone. Il nostro obiettivo è quello di renderla sempre più moderna, digitale e sostenibile da un punto di vista ambientale, sociale ed economico. Il numero di cantieri aperti e gestiti parla di importanti passi avanti nella rigenerazione di una rete tra le più comlesse al mondo. Le maestranze impegnate testimoniano il grande lavoro avviato per mettere a terra anche le nuove opere, necessarie per adeguare innanzitutto i punti nevralgici della rete all’attuale domanda di traffico. È questa la grande sfida che abbiamo avviato e che – chiude Tomasi – continueremo a portare avanti proprio per la complessità che la caratterizza".