Silicon Valley Bank, le conseguenze del crac: tremano le cantine californiane

La stima dei prestiti concessa dall'istituto di Santa Clara a circa 500 imprese ammonta a poco meno di 1 miliardo di dollari

Roma, 19 marzo 2023 - Il crac della Silicon Valley Bank sta generando effetti molto più ampi e devastanti di quelli che gli stessi esperti di mercati finanziari avevano pronosticato all’indomani della dichiarazione di fallimento da parte del governo americano. Tra coloro che stanno risentendo pesantemente delle implicazioni della crisi ci sono anche gli operatori del sistema vitivinicolo di California, Washington e Oregon. Già, perché dal 1994 l’istituto di Santa Clara, crollato sotto il peso di oltre 16 miliardi di dollari di perdite, aveva prestato al sistema vitivinicolo californiano (una delle eccellenze statunitensi più note nel mondo, basti pensare ai vigneti di Napa Valley) più di 4 miliardi di dollari. E attualmente la stima dei prestiti concessi ammonta a un miliardo per poco meno di 500 imprese.

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Il logo della Silicon Valley Bank
Il logo della Silicon Valley Bank

Cosa teme il settore

Sebbene la stampa americana riferisca ora di un’ipotesi di scorporamento della divisione vino della banca dagli altri segmenti di business, le preoccupazioni delle aziende vitivinicole restano. La Silicon Valley bank aveva sviluppato, negli anni, un importante focus sul vino, confermato dalla pubblicazione di numerose analisi dettagliate di settore: particolarmente autorevole era ritenuto il report periodico ‘State of the Us wine industry’, (letteralmente, ‘stato dell’arte dell’industria del vino negli Stati Uniti’), redatto proprio dal fondatore e vicepresidente esecutivo dell’istituto, Rob McMillan. Appoggiandosi a Svb per decenni, molte cantine sono cresciute e si sono ampliate notevolmente. Sono aumentate, parallelamente, anche le quotazioni dei vigneti, passate in vent’anni da 300mila a un milione di dollari per ettaro. L’istituto di credito deteneva, infatti, molti dei conti personali e aziendali dei produttori californiani, oltre a sostenerne gli investimenti in vigna ed in cantina e a finanziarie un gran numero di eventi di networking sul territorio. Ora bisognerà attendere per capire chi prenderà il posto di Svb come punto di riferimento per il business vinicolo, magari con condizioni di finanziamento più rigide e tassi di interesse meno competitivi.

Bottiglie di vino californiano tra i benefit offerti ai propri correntisti

All’indomani del fallimento, sono iniziate a trapelare anche le voci sui vantaggiosi pacchetti offerti dalla banca per conquistare la fedeltà dei propri clienti: una ‘combinazione unica di vantaggi, conoscenze e velocità’, dicono i correntisti, che difficilmente altri istituti bancari saranno in grado di eguagliare. Tra i benefit assicurati non mancavano, oltre ai prestiti, assistenza costante, bottiglie di pregiato vino californiano e addirittura settimane bianche totalmente gratuite. Non solo: la banca metteva a disposizione degli startupper sale di riunione gratuite ovunque si muovessero per lavoro e cene preparate da chef di alto livello, con vini esclusivi delle cantine dei propri clienti. Si dice, inoltre, che Svb consentisse ai propri clienti di guidare auto di lusso, accedere al backstage dei festival musicali e a incontrare i viticoltori in sessioni private di degustazione nelle cantine della Napa Valley. In un solo anno, la banca di Santa Clara ha ospitato 300 eventi legati al vino, tanto da essersi guadagnata, secondo gli esperti del settore, il ruolo di ‘matchmaker’ (letteralmente, ‘organizzatore di incontri’) tra il sistema vitivinicolo e quello del ‘tech’, ovvero delle startup ad alto tasso di innovazione, clienti principali di Svb.

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