Roma, 21 dicembre 2023 – Dai bar ai supermercati, dagli alberghi alla ristorazione, dalle agenzie di viaggio alle terme: domani 22 dicembre sullo shopping natalizio piomba lo sciopero del terziario e del turismo proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, con oltre 5 milioni di lavoratrici e lavoratori che attendono, in media da oltre 3 anni, i rinnovi dei contratti nazionali di settore.
Lo ricorda la Cgil annunciando in una nota che il segretario generale, Maurizio Landini, parteciperà alla manifestazione di Milano. Sono previste manifestazioni anche a Roma e Napoli (interregionali) e a Cagliari e Palermo (regionali).
La posizione di Federdistribuzione
Siamo “sempre stati disponibili alla trattativa” per il rinnovo del contratto nazionale della distribuzione moderna organizzata pur nel rispetto dello sciopero di domani proclamato dai sindacati nei settori del terziario e del turismo, “i punti vendita saranno aperti”. Lo afferma Federdistribuzione in una nota.
Le imprese associate, che contano 19.500 punti vendita tra le maggiori catene con più di 240.000 lavoratori, “sono impegnate a ridurre al massimo gli eventuali disagi ai propri clienti e a garantire l’operatività all’interno dei punti vendita”. “Federdistribuzione - si legge nel testo - attende di poter riprendere al più presto la trattativa con la rappresentanza sindacale, proseguendo il confronto su tutti i temi oggetto di negoziazione, con particolare attenzione all’individuazione di incrementi salariali sostenibili, che tengano conto sia delle difficoltà dei lavoratori, in anni di inflazione crescente, sia della tenuta economica delle imprese”.
Le parole di Confcommercio e Confesercenti
Nei giorni scorsi anche Confcommercio e Confesercenti avevano manifestato la loro disponibilità al confronto immediato “a tutto tondo”, senza alcuna condizione nella discussione. Le difficoltà del negoziato sarebbero soprattutto sulla parte normativa del contratto, su temi come la stagionalità, la flessibilità negli orari, l’inquadramento professionale, i permessi retribuiti e la quattordicesima. Secondo fonti di Confcommercio, sulla parte salariale, invece, le distanze sarebbero “non incolmabili”. Anche per alcune fonti sindacali, l’auspicio è quello di poter riprendere la trattativa nelle prime settimane di gennaio per arrivare rapidamente alla firma.