Domenica 19 Maggio 2024

Inps: alle donne un salario di quasi 8mila euro in meno all’anno rispetto agli uomini

I dati dell'Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato: nel 2022 il gender pay gap è stato di 7.922 euro

Quasi 8mila euro di differenza la differenza salariale tra uomini e donne nel settore privato

Quasi 8mila euro di differenza la differenza salariale tra uomini e donne nel settore privato

Roma, 8 novembre 2023 – Nel 2022 la differenza tra il salario degli uomini e quello delle donne nel settore privato ha raggiunto quasi 8 mila euro l'anno. A rivelarlo è l'Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato dell'Inps che, dati alla mano, registra un gender pay gap di 7.922 euro.

La retribuzione media annua complessiva è di 22.839 euro, ma per il genere maschile è di 26.227 euro mentre per quello femminile è di 18.305 euro. Le differenze sono marcate anche tra i territori con le retribuzioni medie nel 2022 più elevate nel nord Italia, pari a 26.933 euro mentre per Sud e Isole le medie sono di 16.959 e 16.641 euro. Tra le Isole e il Nord-Est la differenza è di 7.333 euro.

Dipendenti privati in crescita

Dai dati emerge poi che, sempre lo scorso anno, i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici) con almeno una giornata retribuita nell'anno sono stati 16.978.425 (+4,3% rispetto all'anno 2021), con una retribuzione media di 22.839 euro e una media di 244 giornate retribuite. 

Gli operai (9.359.163 lavoratori) rappresentano il 55% del totale, contro il 37% degli impiegati, il 4% degli apprendisti, il 3% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti. Rispetto al genere, poi, i lavoratori maschi rappresentano il 57,2% del totale. Come detto, la retribuzione media annua nel 2022 è pari a 22.839 euro nel complesso e aumenta al crescere dell'età, almeno fino alla classe 55-59 anni.

Aziende private attive: +1,26%

Inoltre nel 2022 le imprese del settore privato non agricolo che sono risultate attive sono 1.669.941; rispetto al 2021 si osserva un incremento dell`1,26% circa. A livello regionale, il maggior incremento si verifica nella regione Molise (1,74%) e in Abruzzo (1,74%), seguite dalla Sardegna (1,73%). Le regioni che hanno registrato il minor incremento sono Friuli-Venezia Giulia (0,43%), Marche (0,54%) e Piemonte (0,70%). Il numero medio annuo di posizioni lavorative è risultato pari, nell'anno 2022, a 14.905.424, con un incremento di 4,91 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Sempre nell'anno 2022, la somma totale dei contributi annui è di circa 151 miliardi di euro, con una variazione percentuale pari a +8,58% rispetto all’anno precedente.

Il maggior numero di imprese attive si registra in Lombardia (284.366, pari al 17,03% delle imprese), seguita da Lazio (170.411), Campania (151.400) e Veneto (142.000). La Basilicata, con 14.158 imprese, il Molise (8.065) e la Valle d’Aosta (4.289, appena lo 0,26% del totale) sono invece le regioni con il minor numero di imprese attive. I contributi annui sono stati maggiormente versati nelle regioni del Nord-Ovest, con 60,9 miliardi di euro complessivamente versati nel 2022; a seguire le regioni del Nord-Est con 36,5 miliardi, quelle del Centro con 31,9 miliardi, quelle del Sud con 15,6 miliardi e infine quelle delle Isole con 6,2 miliardi di euro.

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