Opzione donna 2023, dipendenti e autonome in pensione a 59 anni? Le ipotesi del Governo

La ministra Marina Calderone ha anticipato alcune idee allo studio per l'anticipo pensionistico

Autonome e dipendenti in pensione, anticipata, alla stessa età. E' una delle ipotesi allo studio del Governo Meloni per modificare Opzione Donna, la possibilità cioè per le lavoratrici di anticipare la pensione (con una decurtazione del trattamento) e renderla strutturale.

Opzione donna
Opzione donna

Opzione donna

Ma non è l'unica novità. Ci sarebbe anche quella di eliminare il "riferimento ai figli" che danno attualmente diritto a ulteriori anticipi. Oggi infatti possono anticipare solo le donne che hanno prole. Ma andiamo con ordine e vediamo alle novità annunciate dalla ministra del Lavoro e Politiche Sociali, Marina Calderone proprio in occasione dell'8 Marzo, Festa della donna.

Le ipotesi del Governo

"Stiamo lavorando" su Opzione donna, "il ministero ha fatto più proiezioni, le ha già mandate anche al Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze) in modo che sia possibile determinare i costi delle eventuali modifiche. Sono in attesa, spero di avere risposte a breve, per fare in modo che alcune parti della norma inserita in manovra possano essere risistemate". Così Marina Calderone, dopo la cerimonia al Quirinale per l'8 marzo. Quella di eliminare il riferimento ai figli "è una delle ipotesi", risponde ancora, e sull'età di uscita "potrebbe essere utile unificarla" per le lavoratrici dipendenti e autonome

Autonome e dipendenti

Alla domanda se tra le ipotesi c'è quella di abbassare a 59 anni l'età di uscita con Opzione donna per tutte le lavoratrici e a 58 anni per alcune categorie, "potrebbe essere utile unificare l'età delle lavoratrici subordinate e autonome", afferma Calderone, "la differenza che viene dall'impianto precedente (58 anni se dipendenti e 59 anni se autonome, con 35 anni di contributi per tutte ndr) non la comprendo a livello di impostazione perché, anzi, le carriere delle lavoratrici autonome sono ancor più caratterizzate da momenti di discontinuità".

Opzione donna fino al 2022

Quando è stata introdotta e fino a tutto il 2022, Opzione donna prevedeva la possibilità di anticipare la pensione alle lavoratrici con 35 anni di contributi e 59 di età anagrafica per le autonome e 58 per le dipendenti

Come funziona attualmente Opzione donna

La Manovra per quest'anno ha introdotto delle modifiche: ha lasciato i contributi a 35 anni ma ha alzato l'età pensionabile a 60, ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni (quindi a 59 anni con un figlio e 58 anni con due o più figli). L'uscita è possibile solo per tre categorie di lavoratrici: caregiver, invalide al 74%, licenziate o dipendenti da imprese in crisi. Solo in quest'ultimo caso, la riduzione a 58 anni è automatica. Le novità sono state pubblicate sul sito dell'Inps lunedì 6 febbraio.

In pensione prima ma con meno soldi

L'anticipo della pensione comporta però anche un sacrificio economico che varia a seconda delle situazioni (tipo di sistema contributivo retributivo, ammontare della pensione...) e che è stimato in media intorno al 10% dell'assegno mensile che si prenderebbe andando a riposo con la normale età.

Più donne in pensione

Con le modiche allo studio del Governo Meloni il numero delle beneficiarie potrebbe così allargarsi. Secondo una stima effettuata dal quotidiano La Repubblica, si passerebbe da circa 2.900 a 13.200. Gli esponenti del governo nei mesi scorsi avevano anche avanzato la possibilità che la riforma generale delle pensioni (non quindi legata a Opzione donna) prevedesse, per le donne, un anticipo di 4 mesi del collocamento a riposo per chi ha figli.

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