Roma, 13 settembre 2023 – La Bce verso un nuovo aumento dei tassi di interesse? In attesa di conoscere gli esiti della riunione della Banca centrale europea di giovedì 14 settembre, quello che è quasi certo è che non ci sarà nell'immediato una netta flessione dei tassi sui mutui. Il 2023 si chiuderà attorno agli attuali livelli. La previsione è dell'ufficio studi del comparatore di mutui online Telemutuo. L'Euribor 3 mesi, oggi intorno al 3,80%, potrebbe scendere a 3,56% a dicembre 2024, quindi al +2,68% a dicembre 2025, per risalire a +2,76% a dicembre 2027 e chiudere a +2,71% a dicembre 2028.
Anche se il mercato immobiliare registra un po' ovunque un rallentamento nelle compravendite, comprare casa, rileva Telemutuo, resta comunque conveniente, “perché in generale stiamo parlando di tassi d’interesse vantaggiosi rispetto all’andamento storico, come emerge dal rapporto mensile dell’Abi, l'Associazione banche italiane”. A giugno 2023 il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni è stato del 4,27% (quasi raddoppiato rispetto al 2,05% di giugno 2022), ma a fine 2007 era addirittura del 5,72%.
Mutuo a tasso fisso o variabile?
In questo scenario come individuare il tasso più conveniente? Oggi la maggior parte dei mutuatari si rivolge verso il tasso fisso per tutelarsi dal rischio di possibili, ulteriori rialzi della rata a seguito dell’aumento atteso del costo del denaro in Europa. “Anche se il costo del mutuo a tasso fisso è più che triplicato in 12 mesi, si attesta su livelli ancora molto lontani rispetto a quelli osservati prima del 2010”, spiega Angelo Spiezia, amministratore delegato di Telemutuo. “Il discorso vale a maggior ragione se si considera l’attuale contesto inflattivo: nell'ultimo decennio, infatti, i tassi fissi si sono mantenuti sempre al di sopra rispetto alla svalutazione del denaro, e solo negli ultimi mesi si è verificata questa situazione anomala in cui il livello dei saggi risulta nettamente inferiore rispetto al tasso di inflazione”. Oltre al tasso variabile puro, sul mercato sono comunque disponibili alcune soluzioni alternative, che, pur avendo un tasso variabile, permettono, suggerisce Telemutuo, di limitare e gestire gli aumenti del costo del denaro, ovvero il mutuo a rata costante (in cui è la durata complessiva del finanziamento a variare), il mutuo con cap (tetto massimo), il mutuo misto o con opzione.
Il mutuo green
Al di là della scelta tra tasso fisso e tasso variabile, esistono numerose tipologie di mutuo da valutare al momento della scelta del rimborso ideale per finanziare l’acquisto di una casa o la sua ristrutturazione. Accanto ai tradizionali mutuo prima casa (anche nella versione mutuo 100%) e mutuo seconda casa, per chi ha intenzione di comprare un’abitazione ad alta efficienza energetica esiste il mutuo green, indicato anche se si acquista un immobile costruito secondo i principi della bioedilizia, oppure se si ristruttura un vecchio appartamento, migliorandone le prestazioni. Il mutuo green, fa presente Telemutuo, in questo momento risulta particolarmente interessante. Sulla scia del gradimento riscosso dagli immobili con prestazioni energetiche elevate, infatti, vari istituti di credito hanno avviato campagne promozionali che prevedono una riduzione dello spread pari a 0,35-0,40% rispetto al tradizionale sconto di 0,10%. Un’offerta che si rivela conveniente, soprattutto sul lungo periodo: considerando per esempio con un mutuo da 100mila euro con durata 20 o 30 anni si può ottenere una riduzione della rata di circa 20 euro al mese, che alla fine del piano di ammortamento porterà ad un risparmio complessivo rispettivamente di circa 5mila e 7mila euro. Se invece si vogliono sfruttare le agevolazioni edilizie previste dal governo, come il bonus ristrutturazione o il superbonus, si può chiedere il mutuo ristrutturazione oppure un mutuo liquidità. E’ possibile, infine, godere di uno sconto fiscale del 50% sull’Iva per l’acquisto dalle imprese costruttrici di abitazioni in classe energetica A e B, effettuato entro il 31 dicembre 2023.
La surroga
Per chi invece sta già pagando un finanziamento per l’acquisto della casa, esiste sempre l’opzione della surroga, ovvero il passaggio a un nuovo mutuo, stipulato con una banca diversa. Una possibilità che, in passato, con i tassi ai minimi storici, è stata sfruttata da molti mutuatari e che ora può rappresentare la strada da percorrere per chi vuole tutelarsi dal rischio di nuovi aumenti dei tassi passando a un mutuo a tasso fisso o a un variabile con cap.
Mutuo under 36, domande entro il 30 settembre
Per i giovani in cerca di una casa, parte delle agevolazioni previste dal governo per gli under 36 sono state prorogate al 30 settembre 2023. Ancora pochi giorni, dunque, per chiedere al Fondo di garanzia mutui prima casa, istituito nel 2013 e gestito da Consap, di fare da garante fino all’80% del prestito concesso, ottenendo così un mutuo al 100%. Una misura a cui possono accedere gli under 36, ma anche i nuclei monogenitoriali con figli minori, che possiedono determinati requisiti, tra cui un indicatore Isee non superiore a 40mila euro annui. Per poter presentare la richiesta a Consap entro il 30 settembre è però necessario avere già avanzato una proposta d’acquisto, che deve anche essere stata accettata dal venditore, oppure avere stipulato un contratto preliminare. Fino al 31 dicembre 2023, comunque, gli under 36 che acquistano la prima casa possono usufruire dell'esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale in sede di rogito, del riconoscimento di un credito d’imposta per chi compra da impresa soggetta ad Iva e dell’esenzione dall’imposta sostitutiva del mutuo. In alternativa, i giovani possono valutare le offerte di mutui oltre l’80% che alcune banche hanno ideato per questa fascia d’età, anche senza la garanzia Consap.
Fondo Gasparrini per i mutui prima casa
Un’altra novità riguarda il Fondo Gasparrini. Come già successo nella prima fase dell’emergenza Covid-19, anche per il 2023 la possibilità di accesso è stata allargata a una platea più ampia, grazie a uno stanziamento di 430 milioni di euro. Attraverso questo fondo possono chiedere di sospendere il pagamento delle rate del mutuo alcune specifiche categorie di persone, come i lavoratori che sono in cassa integrazione o che hanno perso il lavoro, i liberi professionisti o le partite Iva con difficoltà economiche, le cooperative edilizie.
Mutuo rinegoziabile da variabile a fisso
Con il 2023 è tornata in vigore, infine, una legge del 2012, che prevede la possibilità di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al fisso. Un’opzione prevista solo su finanziamenti fino a 200mila euro, per mutuatari con Isee non superiore a 35mila euro e senza ritardi nei pagamenti.