Lunedì 17 Febbraio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Meteo e business, quanto vale conoscere che tempo farà

Il meteo e l’aumento costante delle temperature hanno delle importanti ricadute sulle attività commerciali come il retail e l’industria del largo consumo

Ricadute economiche del meteo - Crediti iStock Photo

Ricadute economiche del meteo - Crediti iStock Photo

Roma, 29 luglio 2024 – Nel business moderno sono molti i fattori che possono determinare il successo e il fallimento, tra cui la disponibilità e l’analisi dei dati, così come le condizioni meteorologiche. Il meteo, infatti, può avere delle forti ricadute sulle attività commerciali come, ad esempio, il retail e l’industria del largo consumo. Studi dimostrano come l’aumento delle temperature, ovvero una delle conseguenze più evidenti del cambiamento climatico, incidono direttamente sul business dei proprietari di attività commerciali. Tale convinzione, secondo lo studio dell’Osservatorio retail sostenibile commissionato da SumUp, è propria di ben 3 commercianti italiani su 10, il 42,6 per cento, i quali hanno dichiarato di aver perso molti clienti proprio a causa dell’eccessivo aumento delle temperature. Tale fenomeno è decisamente più marcato nei mesi più caldi dell’estate.

Come il meteo ricade sul business

Il principale obiettivo dello studio dell’Osservatorio retail sostenibile commissionato da SumUp è analizzare come il cambiamento climatico e gli eventi meteorologici derivanti impattino sul business dei commercianti, dei ristoranti e dei professionisti.

In Italia, come detto, 3 merchant su 10 ritengono di aver perso clienti a causa dell’aumento delle temperature, con il cambiamento climatico che, più in generale, colpisce molti processi di un'impresa. Il 58,4 per cento dei commercianti italiani accusa, in particolare, l’aumento dei costi dell’energia derivanti dal climate change, con gli stessi che nella maggior parte dei casi hanno dichiarato di aver già avviato dei processi interni al loro business per renderlo più sostenibile. Si va dalla riduzione della plastica negli imballaggi a una maggiore attenzione al riciclo, passando anche per l’introduzione di innovativi sistemi digitali di pagamento.

Dal report emerge un elevato grado di consapevolezza dei commercianti italiani, fortemente convinti che il cambiamento climatico impatti sul proprio business e che, nel tempo, ne condizionerà gli sviluppi. Più nel dettaglio:

- il 29,4 per cento ha detto che il caldo eccessivo ha già danneggiato la propria attività;

- il 24,1 per cento è convinto che, nel futuro prossimo, l’aumento delle temperature porterà a delle ripercussioni sull’attività svolta.

A preoccupare i commercianti sono soprattutto alcuni specifici fattori di rischio, come:

- l’aumento del costo dell’energia, 58,4 per cento;

- il minore afflusso di clienti, 33,6 per cento;

- la riduzione delle vendite, 26,1 per cento;

- la richiesta di diversi prodotti e servizi, 20,3 per cento;

- la maggiore esposizione ai disastri naturali, 18,6 per cento.

Le percentuali in precedenza esposte trovano una maggiore incidenza nel caso di operatori del settore alimentare, con le preoccupazioni che interessano soprattutto i potenziali danni ai raccolti, i cali della produzione e il deterioramento delle merci.  

Il minore flusso di clienti

Una fetta importante di commercianti italiani crede che il meteo contraddistinto da alte temperature porti a un flusso minore di clienti. A cambiare, inoltre, sono anche i comportamenti dei consumatori contraddistinti, oggi:

- da una minore domanda, incentivata dalla difficoltà di muoversi di casa quando fa troppo caldo (è così per il 20,9 per cento dei commercianti);

- la preferenza ad acquistare in orari tardi della giornata quando, appunto, le temperature subiscono una flessione (18,1 per cento);

- un maggiore ricorso all’acquisto online (17,5 per cento).