Mercoledì 21 Maggio 2025
Gabriele Canè
Editoriale e Commento

Morti per un niente. Una generazione di croci allineate

Dopo un po’ finiamo per confonderci. Volti di adolescenti, sorrisi rubati dai social, mazzi di fiori, applausi fuori da una chiesa. Troppi giovani perdono la vita in modo violento

I fiori depositati nel luogo in cui Claris è stato accoltellato a morte

I fiori depositati nel luogo in cui Claris è stato accoltellato a morte

Dopo un po’ finiamo per confonderci. Volti di adolescenti, sorrisi rubati dai social, mazzi di fiori, applausi fuori da una chiesa. Se ne stanno andando in tanti, in troppi di ragazze e ragazzi di questa generazione. Se ne stanno andando per un niente: il tifo, uno sguardo, quella che una volta sarebbe stata una scazzottata.

Capita che ci sia di mezzo la droga, le gang, il controllo del territorio da cui lo Stato sembra ritirarsi sempre di più. Ma sono eccezioni. La morte è molto più spesso banale, occasionale, spaventosamente inutile. Per questo si rischia di confondere Riccardo di Bergamo che difendeva il fratello, da Lorenzo ammazzato a Castelfranco Veneto fuori da una discoteca. E non si può nemmeno dire: tanto è sempre successo. Non è vero. Così, in questo modo, con tante croci allineate ogni giorno, non succedeva affatto. Dunque, esiste un fil rouge che collega ora episodi simili e un’escalation che lascia senza parole. Lo possono individuare e spiegare meglio gli esperti. Ovvio.

Un disagio esploso dopo il Covid, un mondo sbullonato in cerca di nuove certezze. Aggiungiamo l’educazione. Quella scolastica, talmente fragile che il ministro competente deve chiedere l’arresto per gli studenti che aggrediscono i docenti: aggressioni fisiche, perché quelle verbali non finiscono neanche nel registro. E quella familiare, sempre più debole, amichevole, in cui non esistono gerarchie, e le regole diventano optional. Mica sempre, certo. Ma le chat dei genitori rimandano difficoltà comuni, comportamenti standard, controlli impossibili. Come impedire a un figlio di uscire di casa con un coltello in tasca, ad esempio. Se li sorprendi, dicono che ne girano tanti, dunque è meglio averne uno per difendersi. Ma in questo modo il cerchio si chiude: tra offesa e difesa, la lama è diventata arma letale e compagna fedele. Non servono documenti, basta allungare la mano in un cassetto della cucina. Tutto facile. Come uscire e morire. Lasciando nei social l’ultimo sorriso.