Giovedì 18 Aprile 2024

Mancano i soldi Beffa in manovra per esodati e Sud

Senza coperture 14 misure: dovranno essere riviste. Stop a salvaguardia e bonus assunti al Mezzogiorno

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di Antonio Troise

Un ultimo colpo di scena prima del varo definitivo della manovra. È la Ragioneria generale a rallentare l’iter della manovra, rimandando il testo in Commissione e facendo slittare i tempi del maxi-emendamento sul quale il governo porrà la fiducia. Un piccolo infortunio che costringe l’Aula della Camera a fare gli straordinari fino a notte fonda.

Nel mirino della Ragioneria 14 norme, che dovranno essere stralciate. Fra queste anche le regole per salvaguardare gli esodati, i lavoratori cioè che per effetto delle riforme previdenziali sono rimasti senza assegno Inps e senza stipendio. Manca la copertura.

Stop anche alle agevolazioni fiscali per i neoassunti nelle cosiddette ’zone economiche speciali’ al Sud. Almeno una sessantina, invece, le proposte di modifiche che i parlamentari dovranno riscrivere. Ma, al netto delle coperture, il maxi-emendamento è praticamente pronto. E, come è ormai nella tradizione, sarà un provvedimento monstre con oltre 1.150 commi. Il menù della manovra, rivisto e ritoccato da Montecitorio, è ricco: dalla proroga del superbonus del 110% fino al 2022 al nuovo rinvio della sugar tax (al 1° gennaio 2022); dallo stop all’Imu per categorie e settori colpiti dalla pandemia fino alla nuova cassa integrazione per i lavoratori autonomi, con un assegno fino a 800 euro al mese. Nel maxiemendamento previsto un incremento del fondo per le politiche della famiglia per favorire il rientro in azienda delle madri lavoratrici.

Confermata, invece, la stangata sulle sigarette elettroniche. Le aliquote sui liquidi da inalazione saliranno fino al 25% nel 2023 se con nicotina e al 20% senza nicotina. Per l’accisa sul tabacco riscaldato si prevede un aumento graduale dell’accisa fino al 40%. Per quanto riguarda le auto, ci sarà un bonus di ulteriori 2mila euro per i veicoli elettrici e ibridi che si aggiunge agli incentivi esistenti. E un bonus di 1.500 euro per gli euro 6 di ultima generazione.

Le aziende del turismo e dello spettacolo non pagheranno, nel 2021, la prima rata dell’Imu. E viene prolungato anche il credito di imposta al 60% del canone di locazione che grava sulle aziende di questi due settori. Tra le pieghe dei correttivi votati dalla Commissione Bilancio, c’è poi anche un doppio bonus idrico: un credito d’imposta del 50% per l’acquisto di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica e un bonus di mille euro per chi sostituirà i vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto. Sale da 10mila a 16mila euro, infine, il tetto per il bonus mobili.

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