Mercoledì 2 Ottobre 2024

Siena Imaging raddoppia gli utili. La ricerca fa bene anche al business

Siena Imaging, startup universitaria specializzata in software per analisi di immagini di risonanza magnetica, ha ottenuto successo grazie alla collaborazione con l'Università di Siena e l'incubatore Toscana Life Sciences. Con una crescita del 230% in cinque anni, l'azienda punta alla ricerca e all'erogazione di servizi alle case farmaceutiche per continuare a crescere.

Siena Imaging raddoppia gli utili. La ricerca fa bene anche al business

Siena Imaging raddoppia gli utili. La ricerca fa bene anche al business

È UN ESEMPIO di quella triangolazione virtuosa che si può innescare tra spirito imprenditoriale, sapere universitario, supporto di un incubatore di aziende, con in più la base fertile di un territorio da decenni all’avanguardia sul fronte delle scienze della vita. Siena Imaging, nata nel 2017 come startup dell’Università degli studi di Siena, si occupa dello sviluppo di software per l’analisi su larga scala delle immagini di risonanza magnetica, per valutare i danni cerebrali e cercare di caratterizzare la diagnosi della malattia, per esempio nei casi di Alzheimer o Sclerosi multipla. "Avevamo sviluppato questo percorso per quindici anni nell’attività accademica, collaborando tra gli altri con l’Università di Oxford, poi la decisione di ampliare il campo di azione con una nostra startup", spiega Marco Battaglini (nella foto sopra), ricercatore dall’Università di Siena e amministratore delegato di Siena Imaging, che ha fondato insieme a Nicola De Stefano, professore ordinario di Neurologia al dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze, e Giacomo Demurtas, informatico.

All’inizio, sette anni fa, erano loro tre e due dottorandi, oggi hanno diciotto dipendenti, il fatturato è intorno al milione e mezzo di euro con una crescita del 230% in cinque anni, le risonanze analizzate hanno superato quota duecentomila e i bilanci hanno ricevuto il riconoscimento Industria Felix, premio che ogni anno va alle migliori aziende per performance gestionali. "Questo risultato ci ha sorpreso e inorgoglito – afferma Battaglini –, quando siamo partiti nel 2015 non sapevamo niente di fatturazioni e imprese, ci siamo presi due anni per studiare, facendo corsi nel fine settimana e cercando di strutturare al meglio la startup. Ed eccoci qua, premiati da un sistema che analizza in automatico i bilanci di sessantamila aziende e premia i cento più virtuosi, è anche questo un traguardo che ci conforta".

Fondamentale è rimasto il rapporto con l’Università, da una parte saldo, dall’altro necessariamente su strade parallele: "Finito il periodo di startup – osserva Battaglini - Siena Imaging e il dipartimento di Scienze Mediche, Neurologiche e Neuroscienze hanno continuato la collaborazione creando un laboratorio congiunto". Nel mezzo c’è l’attenzione stimolata nel mondo dell’industria farmaceutica, "non tanto per la rapidità, quanto per la capacità di analisi e l’accuratezza del nostro lavoro – dice ancora Marco Battaglini –. Siamo così diventati partner affidabile per i trials clinici. Il primo posto in un contest patrocinato da Roche Italia e a cui partecipavano oltre duecento aziende è stato un passaggio rilevante nel nostro percorso di crescita". Così come lo è il rapporto con Toscana Life Sciences, l’incubatore di aziende del settore delle scienze della vita. "Non avremmo potuto partire in una sede qualsiasi affittando un appartamento – osserva Battaglini –, non saremmo mai riusciti a strutturarci. Qui parliamo la stessa lingua, ci sono le certificazioni adeguate, i controlli necessari per la nostra attività. C’è un ambiente che, pur nelle differenze delle singole attività, rientra sempre nel campo sanitario. E c’è la grande tradizione di questa città che, insieme all’Università, forma un humus determinante".

Come si svilupperà in futuro Siena Imaging? Impossibile guardare nella sfera di cristallo di un mondo in continuo movimento. L’idea di fondo corre comunque su due strade: "Una parte fondamentale è e resterà quella della ricerca – dice Battaglini –, già ora sono ricercatori quattro dipendenti su diciotto, una media alta. L’altra è quella dell’erogazione dei servizi alle case farmaceutiche, grazie proprio al lavoro del gruppo di ricerca. L’obiettivo è riuscire a mettere i nostri biomarcatori a disposizione dei medici, sarebbe un passaggio fondamentale per l’azienda e anche, siamo convinti, per la capacità di analisi da parte del personale sanitario".

Un passaggio ulteriore che chiuderebbe un cerchio, portando la tecnologia di Siena Imaging anche dentro le strutture ospedaliere e consentendo così di aprire un nuovo fronte oltre a quello dell’industria farmaceutica. E garantendo un’ulteriore crescita a quei numeri che hanno sottolineato lo sviluppo nei primi anni di vita: i due ricercatori degli inizi ora sono strutturati, le opportunità di lavoro attirano i giovani dell’ateneo senese ma anche da altre parti d’Italia o dall’estero. "Il periodo del Covid – osserva Battaglini – è stato per noi occasione di crescita, abbiamo migliorato le nostre infrastrutture e la possibilità di lavoro. I nostri competitors hanno sede in metropoli mondiali, noi dovevamo superare il gap di essere in una piccola città grazie agli strumenti e alla tecnologia che utilizziamo, ma anche alla rete di relazioni che ci consente di operare ai massimi livelli". E qui si torna a quell’ambiente, che già ha fatto la fortuna di tante aziende a Siena, che fonde la consolidata tradizione nel settore delle scienze della vita, una secolare Università, strumenti innovativi di gestione. E sullo sfondo c’è anche la grande partita del Biotecnopolo, ancora in (prolungata) fase di lancio ma che potrebbe influenzare enormemente tutto il distretto senese che conta decine di aziende, dalle multinazionali alle startup, appunto. Ma questa è un’altra storia.