SEI NUOVE boutique inaugurate in nove mesi, un business che al 90% vive di export e una crescita continua, con una stima del fatturato del 2024 in aumento del 10,6%, toccando i 125 milioni. Santoni è tra le aziende al top nel mondo per la produzione di scarpe di lusso. A trainarla c’è una tradizione familiare, nata a Corridonia, in provincia di Macerata, e tramandata di generazione in generazione. Oggi il cavaliere Giuseppe Santoni (nella foto sopra) ne è il presidente esecutivo.
In nove mesi avete avuto sei nuove aperture e un mercato in crescita, grazie anche all’export.
"L’export rappresenta circa il 90% del nostro business e vede l’America – il nostro primo mercato sin dagli anni ’80 – continuare ad esserlo. È qui che vediamo la maggior crescita nel breve. Dall’inizio del 2024, abbiamo comunque inaugurato sei nuove boutique – a Varsavia (Polonia), Tashkent (Uzbekistan), Puerto Banus (Spagna), Forte dei Marmi e in nuove destinazioni chiave per l’economia globale come il Vietnam e l’Arabia Saudita. Attualmente vantiamo 23 boutique dirette e siamo presenti in più di 600 insegne internazionali tra retail e wholesale, con il canale e-commerce in rapida crescita. Siamo determinati a continuare su questa strada e a raggiungere nuovi traguardi nel secondo semestre dell’anno – periodo nell’ambito del quale saremo proiettati verso cruciali operazioni su cui stiamo lavorando con particolare dedizione".
Riguardo al fatturato come sta andando?
"Stiamo vivendo un momento complessivamente positivo, con una crescita importante nel primo semestre e importanti nuove aperture internazionali che confermano il consolidamento del brand e dei suoi codici con un’audience sempre più ampia. La proiezione ambiziosa e in linea con la tendenza in corso prevede una crescita annuale di circa il 30% delle vetrine, con l’obiettivo di vantare una presenza retail di 35 boutique entro il 2026. I risultati aziendali del primo semestre 2024 confermano il trend di crescita, con un +8,6% contro il medesimo periodo dello scorso anno (vendite pari a 60 milioni rispetto ai 55,2 milioni del 2023). La previsione è quella di chiudere il 2024 con un fatturato intorno ai 125 milioni contro 113 milioni del 2023 (quindi con una stima del +10,6% sullo scorso anno)".
Come nasce e a cosa guarda la recente sinergia con BMW Italia?
"La collaborazione con BMW si presenta come un tassello naturale nella nostra attitudine lifestyle, e poggia sulla comune passione inestinguibile per l’innovazione e la qualità che caratterizza il percorso nostro in Santoni così come di BMW Italia. Una collaborazione che non è solo un incontro di stili, ma soprattutto una celebrazione di valori condivisi: la ricerca incessante della perfezione e la dedizione al design innovativo, la voglia di condividere esperienze e momenti memorabili con la propria comunità di appassionati e amici dei brand raccolti intorno alla Bellezza che incontra la Tecnica. Attualmente, in virtù di questa partnership e in chiave celebrativa del nuovo lancio della BMW 5 Series Touring, abbiamo declinato la nostra iconica doppia fibbia Carter in una special edition che ripropone le colorazioni metallizzate delle automobili: è stata una ricerca quasi alchemica quella necessaria per realizzare la palette BMW, parte di un progetto sfidante che riesce a esaltare a pieno la maestria della nostra manifattura".
Come procede invece il progetto dell’Accademia dell’Eccellenza?
"Dalla fondazione della nostra Accademia dell’Eccellenza nel 2023 abbiamo ricevuto più di 800 candidature, abbiamo formato più di 45 alunni e ne abbiamo internalizzato circa 35, che sono attualmente Apprendisti del Bello (nella foto sotto): è un risultato di conversione pari a più dell’80%, perciò ottimo, soprattutto in qualità di prospettiva di valorizzazione di un mestiere antico, ancora fortemente artigianale e manuale, eppure cruciale nella filiera del lusso".
Sul fronte del Made in Italy e della formazione dell’artigiano, l’idea del piccolo master per ottenere in 18 mesi, post diploma, una certificazione, diventerà reale?
"Stiamo andando avanti con questa progettualità e siamo ottimisti di vedere prossimamente i risultati di questa iniziativa per noi fondamentale nella sua valenza anche restitutiva verso la comunità presso cui siamo tradizionalmente radicati. Siamo in continua conversazione con le istituzioni per realizzare questo sogno che personalmente perseguo con enorme dedizione – i giovani sono la nostra principale prospettiva per un futuro rigoglioso. Prosegue anche per questo anno scolastico la collaborazione con l’Istituto I.P.S.I.A. “F. Corridoni” di Corridonia, con il progetto “Adotta una scuola” della Fondazione Altagamma".
Quanto è importante la figura dell’artigiano per voi e per la vostra storia?
"Ogni paio di scarpe Santoni è il risultato di un processo meticoloso e unico, guidato dalla maestria degli artigiani – creatori di Bellezza – che dedicano attenzione ai minimi dettagli per creare calzature distintive, di lusso ed affini ad un’opera d’arte. Ogni volta che la materia prima si trasforma in oggetto del desiderio, si attua quello che definisco ‘pensiero artigianale’: è una forma di pensiero creativo che prende forma attraverso le mani. E che svolge una funzione fondamentale: preservare la tradizione agganciandola all’innovazione. Nella nostra visione della Santoni Culture, non esiste savoir-faire senza cultura, ed è la cultura che sviluppa la ricerca – nel design, nei materiali, nelle tecnologie di produzione, nella sostenibilità. La filiera del lusso è articolata, comincia con valori immateriali come l’educazione al Bello, diventa concreta in prodotti di altissima qualità e non può prescindere dalla trasmissione della cultura del fare alle nuove generazioni. Ed è proprio questo scambio interattivo e continuo, che vediamo prendere vita quotidianamente nei nostri laboratori di Corridonia, che siamo fieri di raccontare visivamente anche nell’ambito di una rassegna culturale ed artistica di prestigio come Homo Faber, dove esportiamo il nostro modus operandi che raggiunge il suo apice più alto nella nostra Accademia dell’Eccellenza".