NEL 2018 IL GRUPPO Chiesi è diventato Società Benefit (è anche Benefit Corporation negli Stati Uniti, sempre dal 2018, e Société à Mission in Francia, dal 2021): lo Statuto è stato rivisto, includendo – oltre al profitto – obiettivi, legalmente vincolanti, volti a migliorare la qualità di vita dei pazienti, a proteggere il pianeta e i suoi abitanti e a favorire lo sviluppo delle comunità in cui il Gruppo opera. Nel 2019, il Gruppo Chiesi ha ottenuto la certificazione B Corp. Certificazione che ha rinnovato nel 2022, con un miglioramento di 16 punti rispetto al 2019. Attraverso lo standard condiviso del B Impact Assessment, l’azienda misura in modo rigoroso i propri impatti su persone, pazienti, comunità e ambiente, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente. Il Gruppo Chiesi è parte di una comunità globale (a oggi, le B Corp a livello mondiale sono 8.820, in 95 Paesi; in Italia 289) di aziende leader che utilizzano il business come forza positiva.
Come prova dell’impegno a operare in modo socialmente e ambientalmente sostenibile, combinando risultati con integrità, nel 2023 il Gruppo Chiesi ha distribuito il 77% del valore economico generato ai suoi stakeholder (comunità locale, amministrazione pubblica, collaboratori, fornitori e venditori). Il restante 23% è stato reinvestito nell’azienda. Il Gruppo Chiesi ha sviluppato piani di sostenibilità integrati intrinsecamente nelle strategie aziendali. Il passo più recente in questa direzione è stato quello di unire le funzioni di Shared Value & Sustainability e di Global Strategy in un unico dipartimento.
Un perfetto esempio della capacità del Gruppo Chiesi di trovare un equilibrio tra redditività economica, investimento in R&D e approccio al valore condiviso e alla sostenibilità consiste nel progetto dei Pmdi (inalatori a dosaggio misurato pressurizzati) a basso impatto di carbonio. La premessa è che uno dei fattori che più contribuiscono alle emissioni di gas climalteranti è il gas propellente contenuto in alcuni dei dispositivi per farmaci inalatori per malattie respiratorie croniche come l’asma; la volontà di Chiesi è quella di ridurre le emissioni associate a queste terapie e quindi l’impatto. Per questo motivo, nel 2019 Chiesi ha annunciato lo sviluppo del primo Pmdi contenente un propellente a basso potenziale di riscaldamento globale. Questa soluzione mira a ottenere una riduzione del 90% dell’impronta di carbonio, richiedendo un investimento di oltre 350 milioni di euro. A che punto è il progetto? A seguito del completamento di due studi clinici a breve termine per valutare la sicurezza del nuovo propellente, il Gruppo ha avviato uno studio clinico di sicurezza a lungo termine di fase III nel novembre 2023. Chiesi punta a completare lo sviluppo clinico principale del suo portafoglio di Pmdi a basso impatto di carbonio, utilizzando il propellente Hfa 152a a basso Gwp (Global warming potential), entro il 2025. Come spiega Maria Paola Chiesi, vicepresidente del Gruppo: "La nostra filosofia ‘Do good, do well, repeat’ ci motiva ad innovare e reinvestire le risorse generate dal nostro business per promuovere un impatto positivo su pazienti, collaboratori, il pianeta e le comunità in cui operiamo".
G. C.