Giovedì 15 Maggio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Il cibo dai campi alla tavola: un tesoro da 620 miliardi

Il settore agroalimentare italiano, traino dell'economia nazionale, si distingue per qualità e salubrità. La Fondazione Aletheia promuove la consapevolezza sull'importanza di una corretta alimentazione per la salute pubblica e l'economia del Paese.

Il settore agroalimentare italiano, traino dell'economia nazionale, si distingue per qualità e salubrità. La Fondazione Aletheia promuove la consapevolezza sull'importanza di una corretta alimentazione per la salute pubblica e l'economia del Paese.

Il settore agroalimentare italiano, traino dell'economia nazionale, si distingue per qualità e salubrità. La Fondazione Aletheia promuove la consapevolezza sull'importanza di una corretta alimentazione per la salute pubblica e l'economia del Paese.

IN ITALIA, il settore agroalimentare rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia nazionale. Il valore del fatturato, dai campi alla tavola, raggiunge i 620 miliardi di euro, coinvolgendo un indotto significativo che include settori chiave come l’Ho.Re.Ca. Questo dato riflette l’importanza del cibo non solo come elemento culturale, ma anche come motore economico. L’Italia, con oltre 890 prodotti a denominazione d’origine, è il primo paese al mondo per la qualità e la salubrità delle sue produzioni. Questo primato è rafforzato dall’apprezzamento internazionale per il cibo italiano, con l’export agroalimentare che negli ultimi dieci anni è cresciuto dell’87%, raggiungendo un valore record di 64 miliardi di euro, rispetto ai 34 miliardi di dieci anni fa. Questi risultati straordinari sono particolarmente significativi considerando le dimensioni del nostro Paese, che rappresenta appena lo 0,75% della popolazione mondiale e lo 0,26% della superficie agricola del pianeta. È evidente, quindi, che il punto di forza dell’Italia risiede nella qualità, nella distintività e nella salubrità dei suoi prodotti, piuttosto che nella quantità, ambito in cui sarebbe difficile competere con paesi di dimensioni molto maggiori.

La scienza ci ha ampiamente dimostrato come Cibo e Salute siano legati in un connubio indissolubile con ricadute significative anche sulla salute economica del Paese. Un esempio lampante è il tema del sovrappeso, che rappresenta in Italia il 9% della spesa sanitaria nazionale e che riduce potenzialmente il Pil del 2,8%. Per coprire i costi di questo preoccupante fenomeno, si stimano circa 289 euro di tasse l’anno per contribuente, per un valore complessivo che supera i 12 miliardi di euro l’anno. Questi numeri sono rilevanti e al contempo paradossali in un Paese come l’Italia, culla della Dieta Mediterranea, che vanta primati in termini di qualità, salubrità e sostenibilità nel settore enogastronomico. Nonostante i successi del settore agroalimentare, l’Italia affronta sprazzi di ampia disinformazione e strumentalizzazione. È da questi paradossi che nasce la Fondazione Aletheia, presieduta dal dottor Stefano Lucchini (nella foto in basso) e con un comitato scientifico coordinato dal professor Antonio Gasbarrini, presidente della Facoltà di Medicina dell’Università Sacro Cuore di Roma. Questa fondazione riunisce un team multidisciplinare composto da medici con diverse specializzazioni, ricercatori, docenti, esperti di diritto e di economia, uniti da un unico obiettivo: fare chiarezza sui rischi di stili nutrizionali errati e sull’importanza di una sana ed equilibrata alimentazione.

La Fondazione Aletheia si concentra su varie tematiche, dalla diffusione incontrollata dei prodotti ultra-processati ai cibi di laboratorio, fino all’importanza della trasparenza nei sistemi agroalimentari a tutela dei consumatori. Quest’ultima questione è particolarmente rilevante, poiché la trasparenza viene sovente minacciata da meccanismi di etichettatura fuorvianti, come il Nutriscore, o da regole che alimentano la confusione, come la possibilità di etichettare come italiani prodotti importati dall’estero e solo trasformati in Italia. La necessità di un’informazione chiara e precisa è essenziale per consentire ai consumatori di fare scelte consapevoli. La scienza, in questo contesto, deve essere libera e autonoma, per poter fare chiarezza su tematiche spesso strumentalizzate o avvolte da disinformazione. E proprio per promuovere questa chiarezza, lo scorso 10 luglio, al Ministero della Salute, la Fondazione Aletheia ha coinvolto il ministro Orazio Schillaci in un panel di altissimo profilo su queste tematiche, con il contributo di scienziati e ricercatori. In questa occasione è stata presentata la ricerca ’Malattie, Cibo e Salute’, realizzata dalla Fondazione Aletheia in collaborazione con altri autorevoli centri di ricerca e patrocinata dal Ministero della Salute. Uno dei capitoli del documento titola proprio ’La salute nasce a tavola’ ed è in tale ottica che Aletheia mette in campo massime professionalità internazionali per divulgare ai cittadini e nel panorama istituzionale l’indissolubile legame tra cibo e salute. Con una chiave di lettura semplice ma basata su solidi risultati scientifici, la fondazione mira a far comprendere l’importanza di una dieta equilibrata. Si avvale di anni di ricerca in campo medico e scientifico, senza escludere progetti sperimentali, come quelli sul tema dei cibi a base cellulare. Non ci sono pregiudizi in merito, ma è fondamentale conoscere quali potranno essere gli effetti di questi nuovi prodotti artificiali sul nostro organismo, per evitare che le conseguenze di scelte non adeguatamente ponderate si manifestino quando ormai è troppo tardi.

Il nostro Paese ha tanto da perdere se non si adottano strategie appropriate per tutelare la salute dei cittadini e il patrimonio enogastronomico. Il cibo, infatti, rappresenta non solo un elisir di lunga vita, ma anche un elemento centrale della nostra cultura e della nostra economia. L’impegno della Fondazione Aletheia è rivolto non solo ai cittadini, ma anche al tessuto produttivo nazionale. Promuovere una sana alimentazione significa, infatti, tutelare la salute pubblica e al contempo valorizzare il patrimonio enogastronomico italiano. È un impegno che richiede la collaborazione di tutti: istituzioni, scienziati, produttori e consumatori. Il cibo e la salute sono due facce della stessa medaglia, e investire in una corretta alimentazione significa investire nel benessere della società e nell’economia del paese. In un mondo sempre più

complesso e interconnesso, la chiarezza e la trasparenza diventano elementi imprescindibili per garantire la salute dei cittadini e la sostenibilità del nostro modello agroalimentare.

* Direttore Fondazione Aletheia