UN VALORE DI POCO MENO di 11 miliardi realizzato per oltre la metà all’estero. Maurizio Russo (nella foto) è stato recentemente eletto presidente di Anie Energia, l’associazione che in Federazione Anie, aderente a Confindustria, rappresenta le aziende della filiera elettromeccanica, fornitrici di tecnologie per la produzione, la trasmissione e la distribuzione dell’energia elettrica.
Presidente Russo, l’industria elettromeccanica italiana è seconda in Europa dopo la Germania per valore del fatturato aggregato. Quali sono i suoi trend economici?
"Il settore industriale rappresentato da Anie Energia ha chiuso il 2023 con un fatturato aggregato di 10,9 miliardi di euro. Questo importante risultato segue anni di crescita sostenuta in Italia e all’estero. Più del 60% di questo fatturato proviene dai mercati esteri, evidenziando il ruolo cruciale delle imprese italiane nella transizione energetica globale. A fronte di un rallentamento per i segmenti della produzione elettrica da fonti tradizionali, i segmenti trainanti per l’intero settore sono le tecnologie che vanno sulle reti di trasmissione e distribuzione. L’ampia diffusione della produzione elettrica da fonti rinnovabili e, più in generale, il raggiungimento del target zero emissioni nette entro il 2050, richiedono enormi investimenti sulle reti elettriche. Su questi mercati le imprese italiane sono fornitori di tecnologie e soluzioni d’eccellenza per l’intera filiera".
Una delle tendenze principali per le imprese oggi è la sostenibilità. Come si declina nel vostro settore?
"Siamo in piena transizione energetica, che implica un cambiamento nel modo di produrre, trasportare e consumare energia, mirando a ridurre l’impatto ambientale e la dipendenza dall’approvvigionamento esterno. Questo significa diversificazione e bilanciamento delle fonti di produzione, decarbonizzazione ed elettrificazione dei processi industriali, reti intelligenti, con il supporto strategico della digitalizzazione".
L’efficienza energetica come si inserisce in questo discorso? Che approccio avete verso la transizione green?
"L’efficienza energetica rappresenta un obiettivo fondamentale da perseguire. L’utilizzo di macchine elettromeccaniche ed elettroniche quali generatori, trasformatori, motori e convertitori ad alta efficienza è cruciale per ottenere risparmi energetici significativi nelle utenze industriali e residenziali. L’economia circolare introduce nuovi focus quali la tassonomia, l’impronta di carbonio e le regolamentazioni che impattano nella quotidianità delle imprese e nella crescita del tessuto industriale. A questi temi di assoluto rilievo va aggiunta una dimensione essenziale: l’attenzione alle persone, garantendo sicurezza sul lavoro e valorizzando la dignità e l’autonomia dei lavoratori".
Nell’ambito delle vostre attività, quanto è rilevante il rapporto con la committenza?
"Il rapporto con la committenza è uno dei principali focus di Anie Energia. A fine 2023 abbiamo reintrodotto la figura del key account manager Energia per gestire in modo continuativo i rapporti con i grandi committenti del settore elettrico come Enel e Terna di cui Anie Energia è interlocutore di riconosciute competenze tecniche. Durante il mio mandato continueremo a lavorare in questa direzione, consolidando i rapporti e intensificando le attività tecniche, ad esempio con una continuativa partecipazione alle consultazioni sulle principali iniziative inerenti il sistema elettrico nazionale".
Cosa potete fare concretamente per contribuire alla transizione energetica in corso?
"Guardando al 2050, possiamo immaginare un bilancio energetico nazionale senza generazione da fonti fossili, con sole rinnovabili e combustibili green. La crescente elettrificazione offrirà nuove opportunità per le nostre aziende nello sviluppo delle infrastrutture di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica. Le politiche europee come il Net-Zero Industry Act e il Chips Act mirano a riportare in Europa parte del know how e della manifattura delle filiere green. Queste politiche si orientano verso una filiera già radicata sul territorio italiano sviluppandola e consolidandola ulteriormente. L’Italia ha recentemente presentato alla Commissione europea la versione finale del Pniec (Piano nazionale integrato energia e clima) che vede per il nostro Paese obiettivi sfidanti per un allineamento con gli ambiziosi obiettivi europei. Lo scenario che viviamo è di straordinaria vitalità per il settore dell’energia e il ruolo dell’associazione è strategico nel guidare le imprese in un mercato che offre molte opportunità, ma presenta anche notevoli complessità".
Che ruolo potrà avere l’Europa nella transizione energetica alla luce anche delle recenti elezioni?
"I risultati delle recenti elezioni non hanno portato a grandi cambiamenti negli equilibri politici a Bruxelles. Quindi, malgrado vi sia una componente verde più bassa nel Parlamento europeo, ci aspettiamo continuità nelle politiche climatiche ed energetiche con il Green Deal europeo che rimane centrale. Ciò dovrebbe portare ad una crescita degli investimenti nel sistema energetico. È importante evidenziare come il dibattito oggi si concentri sul bilanciamento degli obiettivi climatici con la competitività economica. La Commissione attende il rapporto Draghi sulla competitività e le sue raccomandazioni per la futura agenda politica. Probabilmente vedremo più proposte legislative e normative per le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, le infrastrutture e le reti intelligenti, ma con maggiore realismo e pragmatismo".