Mercoledì 24 Aprile 2024

Le Utilities sfidano la crisi In 5 anni 400mila assunti

Pronti 50 miliardi di investimenti, con un impatto del 3,6% sul Pil italiano . .

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di Andrea Ropa

Cinquanta miliardi di investimenti e 400mila nuovi posti di lavoro nei prossimi cinque anni. Il settore delle Utilities si candida a diventare la locomotiva dell’economia italiana, mettendo sul piatto un piano per garantire l’operatività dei servizi essenziali, snellire i procedimenti autorizzativi per interventi urgenti e favorire il percorso di rilancio tramite la realizzazione di nuove opere infrastrutturali. Sono i temi centrali intorno ai quali si sviluppa il documento ‘Il contributo delle Utilities al rilancio economico del Paese’, realizzato da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) in collaborazione con la Fondazione Utilitatis e con il contributo di Svimez e PwC.

Per contribuire alla ripartenza economica del Paese dopo l’emergenza sanitaria, le imprese di pubblica utilità hanno in programma un piano di investimenti da 50 miliardi di euro in 5 anni (30 nel settore idrico, 12 in quello energetico e 8 in quello ambientale), ma per la sua effettiva realizzazione c’è bisogno che il governo crei le giuste condizioni, individuando gli strumenti idonei per permettere alle imprese di mettere a frutto gli investimenti pianificati. Questi investimenti possono contribuire in modo rilevante al rilancio dell’economia, dato il forte impatto che sono in grado di generare sul Pil (3,6%) e sull’occupazione, con un incremento di circa 400mila posti su scala nazionale, oltre un terzo dei quali - stima Svimez - solo al Sud.

"Tra i settori industriali che hanno subito gli effetti economici del blocco delle attività produttive – spiega Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia – quello delle Utilities ha mostrato una elevata capacità di resilienza, legata soprattutto alla natura di essenzialità dei servizi erogati. Il nostro studio mostra come gli investimenti nei settori dell’acqua, dell’ambiente e dell’energia rappresentino un volano per accelerare la crescita del Paese, con una forza e un impatto economico significativo che si inserirebbero nella linea degli obiettivi della sostenibilità e del Green New Deal".

Per supportare questa prima fase, Utilitalia propone di prevedere un’iniezione straordinaria di liquidità a supporto delle imprese, e anche di sostegno all’attuazione dei piani di investimento programmati. Sarebbe inoltre necessario rilanciare il mercato dei contratti pubblici e garantire la tempestività degli approvvigionamenti, nonché semplificare i procedimenti e ridurre di un terzo i termini delle procedure autorizzative.

Più in generale, Utilitalia chiede che sia messa in campo una strategia di intervento volta alla sviluppo dell’economia circolare basata su quattro assi principali: l’efficienza energetica nelle attività e nelle infrastrutture del servizio idrico integrato; la riduzione dell’utilizzo della plastica mediante la promozione del consumo di acqua potabile; il recupero di energia – elettrica e termica – e di materie prime mediante impianti o specifici trattamenti integrati nelle infrastrutture idriche, nonché la diffusione di energia da fonti rinnovabili per l’alimentazione degli impianti del servizio idrico integrato; e il riuso dell’acqua trattata, ad esempio a fini agricoli e industriali.

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